Dunga: “Ecco come aiuto la mia gente in Brasile a affrontare questa pandemia”

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Carlos Dunga ex-capitano del Brasile campione del mondo nel 1994 ed ex-Fiorentina, è stato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport. Fra i vari temi affrontati, ovviamente anche l'emeregenza Coronavirus: "Con la pandemia, qui in Brasile, il lavoro scarseggia più che mai. Qui il governatore ha dato l’ordine di chiudere tutto.  Il fatto è che si sarebbe dovuto interrompere il pagamento delle tasse. E invece no. E così la gente, che spesso si alza al mattino per mettere insieme il necessario per cenare, non ha più niente. Per questo ho sfidato un po’ tutti a raccogliere alimenti da poter dare a chi ne ha bisogno, perché il numero di coloro che non ce la fa cresce sempre di più. Siamo arrivati a 10 tonnellate tra frutta, verdura, legumi e tutto quello che può servire. Col nostro furgoncino facciamo in modo che arrivino a chiunque servano." Poi, si è parlato anche di Fiorentina:  "Pedro? Ogni nuovo giocatore deve sempre essere posizionato in quella che è la sua zona di campo di pertinenza. Pedro è un attaccante fortissimo nel gioco aereo, ha fiuto per il gol, spesso se lo inventa quando meno te lo aspetti, ma non puoi metterlo dove vuoi te, perché poi non incide. Non dimentichiamoci che è reduce da un grave infortunio al ginocchio. E’ passato un anno e mezzo dal suo lungo stop, ma non si tratta di un’eternità. Verrà fuori, hanno fatto bene. Igor? E’ un giocatore molto giovane. In quella posizione i brasiliani come lui sanno sfruttare molto bene la loro tecnica, ma per emergere in Italia e per provare a sognare una chiamata in Seleçao non basta, devi saper fare la differenza. Iachini? Beppe può diventare il detonatore dell’entusiasmo della gente che quanto a calore non ha rivali."   Foto: alagoas24horas.com.br