DUTTILITÀ, CORSA E QUALITÀ: FARES, IL JOLLY VERONA SULLE CORSIE
Cinque giorni da ricordare dopo tre mesi di vacche magre: questa l'ultima fotografia scattata in casa
Verona. Sabato scorso il blitz del Mapei Stadium: quel 2-0 al
Sassuolo, costato la panchina a
Bucchi a beneficio di
Iachini, ha rappresentato la seconda vittoria in campionato per gli scaligeri, che ora possono guardare con maggiore ottimismo all’obiettivo salvezza, adesso distante un solo punto. Ieri è arrivata invece la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia, all'esito non di una gara qualunque bensì del derby cittadino. Una bella rivincita dopo la sconfitta per 3-2 maturata in Serie A lo scorso 22 ottobre, ai tempi aveva deciso
Sergio Pellissier, stavolta l’eterna bandiera clivense alla fine della fiera è risultato protagonista in negativo, sebbene avesse sbloccato il risultato. È stata necessaria la lotteria dei rigori per decretare la vincente nella stracittadina di Tim Cup, a fare la differenza è stato il primo penalty della serie calciato dal
Chievo e fallito proprio dal 38enne attaccante di Maran, fattosi ipnotizzare da
Silvestri. Tutti gli altri nove esecutori hanno centrato il bersaglio, di
Bruno Zuculini il rigore decisivo a suggello della perfetta catarsi: il centrocampista argentino, con l’espulsione nella gara di campionato, aveva agevolato il successo dei mussi volanti. I tempi regolamentari si erano conclusi sul risultato di 1-1 e ad inchiodare il pareggio, perdurato anche al termine dei supplementari, è stato al minuto 34 Mohamed Fares, coriaceo nell’inseguire Garritano fino a rubargli palla a pochi passi da Seculin, poi freddato con un preciso diagonale. Un gol che sintetizza perfettamente la caparbietà del nostro personaggio del giorno, che alla sua prima - vera - stagione da titolare si sta imponendo senza patemi. Una crescita esponenziale, figlia della grande versatilità dell’interprete ventunenne.
Mohamed Salim Fares nasce ad
Aubervilliers, in Francia, da genitori algerini, il 15 febbraio del 1996 e si forma calcisticamente nel
Bordeaux. Nel 2012 si libera dai girondini e si presenta in Italia, facendo il suo ingresso nel vivaio del
Vicenza. Il gennaio successivo, nell’ambito dell’operazione che porta il bizzoso e girovago
Bojinov in biancorosso, il
Verona fa l’affare mettendo le mani sul cartellino di Momo, che trasloca all’interno del Veneto senza sapere che per la sua carriera sarebbe stata la svolta. Con le giovanili dell’
Hellas vince il
Torneo Città di Arco-Beppe Viola, segnando una doppietta nella partita d'esordio contro la Reggina, e successivamente centra un secondo posto al Viareggio con la Primavera, indossando la cui maglia sigla nel complesso 16 gol in 55 presenze nelle varie competizioni. Sì perché
Fares nasce attaccante, esterno o seconda punta, bravo ad aggredire gli spazi ed a lanciarsi in progressione con le sue leve lunghe ma agili (183 cm per 72 kg). Dotato di grandissime capacità di corsa,
Mohamed, dopo l’esordio in Serie A datato 14 dicembre 2014, con
Mandorlini che lo lancia nella mischia per un mini spezzone nel finale al posto di Agostini, viene progressivamente abbassato sulla fascia. Il primo a intuire la sua adattabilità è
Gigi Delneri, che, negli unici tre mesi della stagione 2015-16 nei quali lo ha a disposizione, dopo aver adeguatamente curato la fase difensiva, inizia a schierarlo da terzino sinistro, avendo memorizzato che - col suo mancino naturale - Mohamed su quella fascia può fare tutto, fermo restando che in avanti può disimpegnarsi anche partendo da destra, a piede invertito per rientrare e cercare l’assist o la conclusione. Annata nefasta, quella appena menzionata, caratterizzata prima dalla tremenda frattura del perone e poi da una brutta lesione all’adduttore che lo mette fuori causa anzitempo, costringendolo a vivere da spettatore la retrocessione della sua squadra. Un anno fa, in B,
Fabio Pecchia lo aveva impiegato poco, in tanti avevano pensato ad una cessione, invece adesso
Fares si ritrova titolare in A, da difensore di fascia con piena licenza di avanzare, in aderenza alle prerogative offensive che gli sono proprie. Ieri, contro i cugini del
Chievo, Momo, relativamente fresco di rinnovo fino al 2021, ha finalmente assaporato la gioia del gol in prima squadra, alla presenza numero 44 in campo con i grandi. Il primo gol, un altro momento da ricordare nell’ambito di un autunno che gli sta riservando la consacrazione, se ne sono accorti anche in Algeria dal momento che Fares il 7 ottobre ha esordito in Nazionale, da titolare, nell’incontro contro il Camerun valevole per le qualificazioni mondiali. Il nostro protagonista quotidiano in Russia non potrà esserci, ma nell’
Algeria del futuro, al fianco dei vari
Mahrez, Ghoulam e
Brahimi, ci sarà senz’altro posto anche per
Fares, la duttilità al potere. Un profilo da seguire con estrema attenzione, margini di miglioramento ancora notevoli. Foto: sito ufficiale Verona