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QUALITÀ E DUTTILITÀ OFFENSIVA: JUANITO GOMEZ, L’USATO SICURO PER LE AMBIZIONI GRIGIOROSSE

12.12.2017 | 09:25

Quattro mesi dopo, poco più, il nostro calcio è pronto a ritrovare un italiano di adozione. Come vedremo, infatti, tutta la carriera da professionista di Juan Ignacio Gomez Taleb, per tutti Juanito Gomez, si è sviluppata nel nostro Paese. L’8 agosto scorso la risoluzione consensuale con il Verona, dopo sette anni e mezzo densi, intervallati dalla splendida parentesi di Gubbio; oggi il versatile attaccante esterno argentino sosterrà le visite mediche con la Cremonese per poi mettersi a disposizione di Attilio Tesser. Una notizia riferitavi in esclusiva ieri mattina e che ha poi trovato tutte le conferme del caso. Già in estate l’ambiziosa compagine lombarda, matricola terribile del campionato di Serie B più equilibrato di sempre, aveva pensato a Juani, ve ne avevamo parlato. Poi la trattativa non si era concretizzata, più che altro era stata messa in stand by, ma il nome di Gomez era rimasto sempre evidenziato sulla lista del club di patron Arvedi. E adesso, dopo il grave infortunio occorso a Mokulu, tramontata per motivi principalmente anagrafici la pista Denis e scartata quella che portava a Samuele Longo, le due parti sono arrivate finalmente all’agognato sì. Contratto fino a giugno con opzione di rinnovo, un colpo di spessore che conferma la bontà del progetto grigiorosso: d’altronde non ci si ritrova in piena zona playoff, a soli 3 punti dalla promozione diretta, per puro caso, nel calcio nulla si inventa.

Juan nasce a Reconquista, provincia di Santa Fé, il 20 maggio del 1985, e a livello giovanile si forma nell’Arsenal Sarandi. Nello stesso vivaio in quegli anni si allena un altro Gomez, di tre anni più giovane: Alejandro, detto El Papu. In Argentina però Juanito non intravede grandi spiragli e così, all’età di 19 anni, si presenta al check-in direzione Italia e inizia la sua scalata dal Ferentino, formazione della provincia di Frosinone militante in Serie D con cui segna 3 reti. Su di lui posa subito gli occhi la Triestina, che gli fa accumulare 8 presenze in Serie B prima di spedirlo in prestito in Romagna, al Bellaria Igea Marina. Due anni importanti, uno al fianco di Emanuele Giaccherini, il secondo dei quali culmina con un bel settimo posto in C2. Le sue giocate non passano inosservate, Previdi nell’estate del 2008 lo porta a Verona in comproprietà, ma Juanito in quell’Hellas relegato in C1 non riesce a sbaragliare una concorrenza agguerrita. E così, dopo un anno e mezzo poco soddisfacente al di là dei 6 gol segnati, nel gennaio del 2010 scende di categoria e accetta l’offerta del direttore Stefano Giammarioli, all’epoca di stanza a Gubbio. Scelta azzeccatissima, perché Gomez si rivela un trascinatore della squadra umbra che, contro ogni pronostico, centra il doppio salto di categoria (dalla C2 alla B), con Vincenzo Torrente che, avendone intuito la grande duttilità offensiva, spesso lo schiera da centravanti, venendo ripagato da ben 25 reti nell’arco di una stagione e mezza. Rientrato alla casa madre Verona nell’estate del 2011, Juanito Gomez, più maturo e consapevole rispetto alla prima avventura, si fa voler bene e apprezzare sia fuori dal campo che dentro, contribuendo all’altalena di promozioni (due dalla B alla A) e salvezze, con la singola retrocessione tra i cadetti del 2016 ad inquinare un po’ il quadro. In totale, nella città di Romeo e Giulietta, Juani mette a referto 219 presenze, impreziosite da 42 gol e 29 assist. Grandi qualità nel palleggio, fisico agile (178 cm per 71 kg) e capacità di svariare lungo tutto il fronte dell’attacco, con qualsiasi sistema di gioco: questo l’identikit sintetico di un calciatore che non ha più bisogno di presentazioni. E che forse, al tirar delle somme, in carriera ha raccolto anche meno di quanto avrebbe meritato. La voglia di rincorrere il pallone, per servire un compagno smarcato o puntare direttamente la porta, però è rimasta intatta. Attilio Tesser potrà disporre di una freccia in più per il suo arco, la Cremonese abbraccia Juanito Gomez, prossimo protagonista all’ombra dello “Zini”.

Foto: sito ufficiale Verona