Dybala: “Con la Juve avevo un accordo, poi a marzo mi hanno detto che non rientravo nel progetto. La 10? Non ci penso”

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Paulo Dybala si è presentato come nuovo giocatore della Roma. Queste le sue parole in conferenza stampa (qui per leggere un primo passaggio): "Può essere il miglior Dybala della carriera? Lavoro per questo, sempre, ogni giorno. Mi auguro che possa essere così, sto cercando di mettermi nella miglior condizione fisica possibile per farlo. Ci saranno tante partite da qui a quando si fermerà tutto per il Mondiale. Cercherò di curare tutti i dettagli possibili. Ho un'esperienza dopo tanti anni alla Juventus, dove tutti vogliono vincere... Siamo un gruppo giovane, ma vogliamo portare l'esperienza per vincere e essere positivi anche nei momenti di difficoltà che ci saranno, durante l'anno". Sull'ultima stagione alla Juve: "Credo che sia normale che ci siano delle critiche, quando giochi in una squadra come la Juve si chiede sempre di più. Avrei voluto fare molti più gol e minuti in campo, ho avuto qualche infortunio. Per come si era presentato e come è finito l'anno, i miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti, non solo gol e assist. Poi andiamo a vedere il dettaglio, ma per quanto sono stato fermo i numeri sono stati primi in diversi aspetti". Cosa è successo con la Juventus? "Il direttore Arrivabene è stato molto chiaro nelle sue dichiarazioni. Noi avevamo un accordo da firmare a ottobre, la società ci ha chiesto di aspettare. A marzo abbiamo avuto la notizia da parte del club che io non facevo parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, ma un non-problema, la società ha preso un'altra decisione insieme al mister, io ho parlato con loro e tutto è andato così. Se era una loro scelta non c'era problema, per me". Sulla scelta di andare alla Roma. "Ho parlato tanto con il direttore, con il mister, con il Presidente. Mi hanno trasmesso sicurezza nel progetto, ma non ci sono stati molti dubbi". Quanto sarebbe importante tenere Zaniolo? "Tutti lo conosciamo, le sue caratteristiche e quello che può dare. Ho avuto modo di parlare un po' con lui, la scelta è sua. Tutti vogliamo avere i giocatori più forti con noi, sappiamo quello che ci può dare, ma non possiamo intrometterci nel suo futuro. Credo ci debba pensare lui". Il numero 10 non è un diritto, in questi tre anni ambisci a conquistarla? "La cosa più importante, l'ho sempre detto, è che sappiamo chi è l'ultimo ad averla indossata. C'è rispetto, è una maglia importante per i tifosi. Il 21 è molto importante, per la Nazionale, per quel che ho avuto all'inizio per vincere con la Juventus. In futuro non si sa, ora sono molto contento con il 21". Foto: twitter Roma