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Dybala, due mesi di falsi indizi, smentite e invenzioni. La strada era una sola, manca poco

12.06.2022 | 00:10

Paulo Dybala e l’Inter: la prima volta era il 13 aprile, non dieci giorni fa. Tra poche ore saranno due mesi. Per noi esisteva una sola strada: l’Inter. In quei giorni avevano parlato di un profilo offerto da intermediari chissà a chi in Inghilterra, di Paris Saint-Germain. Subito dopo aveva fatto capolino l’Atletico Madrid, rilanciato addirittura tre o quattro giorni fa, quasi come se dovesse sorpassare tutti. Ma no… Infatti, non troppo ore dopo è andato in onda il summit decisivo tra l’Inter e Antun, decisivo nel senso che ha fatto da apripista al nero su bianco che arriverà prestissimo.

Da quel famoso 13 aprile la Joya è stata accostata a Milan, Roma, Arsenal, Borussia Dortmund, Tottenham, Atletico Madrid (appunto), Paris Saint-Germain, Chelsea e di sicuro dimentichiamo cinque o sei nomination. Hanno detto di tutto e di più: che la Joya non sarebbe stata una priorità, che l’Inter sarebbe stata fredda, che sarebbe arrivato soltanto come riempitivo (Dybala riempitivo?). Un modo per non voler ammettere.

Il signor Marco (nome non di fantasia) si è arreso soltanto qualche giorno fa. La strada era una sola, nerazzurra. Ma adesso, dopo due mesi di falsi indizi, depistaggi e invenzioni l’unica cosa che conta è la firma, non troppo tardi su questi schermi. Poi sarà il momento di raccontare anche quanto, in questi due mesi intensi, ha sostenuto e rafforzato quella che sarà una tra le operazioni più importanti non soltanto dell’attuale sessione di calciomercato.
Foto: Twitter Juve