Dybala, il politichese di Marotta e i cavalli che si vedono solo al traguardo
Un paio di minuti per liquidare la pratica
Paulo Dybala. In dribbling sulla fascia, chiedendo di non porre domande a
Inzaghi sullo stesso argomento.
Beppe Marotta ha liquidato la pratica così, ha detto giustamente che l’
Inter si ritiene al completo nel reparto attaccanti. Per ora. Ha poi aggiunto parole di grande affetto per Dybala, palla a Inzaghi e arrivederci. Ora, il politichese di Marotta è straordinario, finta a destra e dribbling a sinistra, magari giocando con il piede invertito per quel senso ulteriore di imprevedibilità. Marotta è lo stesso che, ai tempi della Juve, aveva negato la possibilità di versare la clausola al Napoli per Higuain, cosa regolarmente avvenuta pochi giorni dopo. E poi, nel bel mezzo della trattativa per Eriksen all’Inter (mentre c’era chi lo stava mandando al Barcellona..) anche lì aveva spento qualsiasi incendio, sappiamo com’è andata a finire. Cosa significa? Che bisogna aspettare i prossimi passaggi, senza fretta. Che non bisogna correre, poi se Dybala tra tre o quattro giorni deciderà di ascoltare un altro club, speriamo di essere qui a dirvelo. Un’altra cosa è sicura: Dybala non sarebbe rimasto fino al 5 luglio con il cerino in mano. Certo, non siamo noi a dovergli dare il pennarello per firmare, ma consigliamo ancora un minimo di prudenza e pazienza. Per l’Inter resta una grande opportunità:
Dzeko non è più un ragazzo,
Lukaku è in prestito,
Lautaro è l’unico giovane e con un contratto lungo. Preferiamo restare noi in stand-by, senza il nome di un club al giorno, anche per rispetto verso un ragazzo del ‘93 trattato mediaticamente come un appestato. I cavalli si vedono sempre e solo al traguardo, serenamente. Una cosa è sicura: Dybala non andrà al
Monza. Foto: Twitter Juve