Dybala: “Vincere la Champions con la Juve è un obiettivo. Gol più bello? Con l’Inter prima del lockdown”
14.12.2021 | 16:20
Paulo Dybala è stato il protagonista della prima puntata stagionale di Junior Reporter, con ragazzini tifosi della Juve che hanno intervistato il giocatore dalla sala stampa dell’Allianz Stadium.
Queste le parole dell’argentino: “L’arrivo alla Juve? In quel periodo lì è stata una delle emozioni più grandi in quel momento, ci sono state tante chiamate, stavo facendo bene a Palermo, però quando il mio procuratore mi ha detto che mi aveva chiamato la Juventus ho detto di rispondere solo a quella chiamate e di non rispondere a nessun’altra. Avevo intenzione di poter eccellere e il fatto che la Juventus mi avesse cercato è stata un’emozione molto bella”.
Meglio un gol su punizione o rigore: “Ultimamente le punizioni. Mi piacciono perché le alleno di più, un gol su punizione è più bello che uno su rigore. Ma sono entrambi difficili da tirare”.
L’esordio – “Credo sia stato in finale di Supercoppa a Shangai. Ho capito subito cosa significa indossare la maglia della Juve. Avevo dei compagni incredibili, dei professionisti con grande esperienza che mi hanno aiutato a integrarmi subito. Non è facile indossare questa maglia, per la storia del club e per i grandi campioni che ci hanno giocato. La pressione è alta, le emozioni uniche. Fortunatamente è arrivato un trofeo, meglio non poteva iniziare”.
Il numero 10: “La maglia numero 10 pesa tanto, perché bisogna sempre dare di più, non basta quello che si è appena fatto. La 10 sappiamo tutti quello che rappresenta nella Juventus, nella storia l’hanno indossata dei fenomeni. Per me è un onore unico da quando la società mi ha chiesto di indossare questo numero: avevo il 21, che qui significa comunque tanto. Sono onorato di indossarla, spero di dare a tutti i tifosi qualcosa di spettacolare con questo numero”.
L’idolo: “Da piccolo avevo come idoli Riquelme e Ronaldinho, sono stati i miei punti di riferimento perchè giocavano sempre con il sorriso e con professionalità”.
Sull’esultanza: “La mia esultanza è partita da un rigore sbagliato, quello a Doha dove abbiamo perso la finale contro il Milan e ho sbagliato l’ultimo rigore. Avevamo tre giorni liberi che per me sono stati i più brutti da quando sono qui. Sono molto appassionato dei Gladiatori, vedevo che loro mettevano delle maschere in ogni battaglia e allora ho detto ok, devo fare come loro, devo mettermi la maschera e tornare a giocare divertendomi. Da allora è diventata la mia esultanza ed ho continuato a farla perché mi piace e mi da forza”.
Foto: Twitter Juve