DZEKO FINALMENTE IN ITALIA, UN GIGANTE PER LA ROMA

Nell’aprile del 2014 un Erick Thohir  baldanzoso dichiarava: “In attacco arriverà uno tra Torres, Morata e Dzeko”. E la profezia sta per completarsi, peccato però che neanche uno dei suddetti specialisti alla fine sia approdato all’Inter. Già, perché El Niño ha fatto una veloce comparsata sulla sponda rossonera dei Navigli, prima di risposare l’Atletico primo amore, Morata indossa la maglia della Juventus e Dzeko può virtualmente considerarsi un giocatore della Roma.



Ormai si aspettano soltanto i crismi dell’ufficialità: con il gigante bosniaco l’accordo economico era stato trovato da tempo, mentre con il Manchester City il club giallorosso ha raggiunto la quadratura sulla base di 23 milioni di euro bonus compresi, cifra vicina ai 25 richiesti dalla società di Mansour. Qualcuno ha storto il naso al cospetto di tale investimento, considerato che Edin va per i 30 anni, ma la Magica ha messo le mani su un centravanti di respiro internazionale.

Un acquisto che va letto anche in chiave storica, ossia come il calar del sipario sulla straordinaria era Totti: tanti attaccanti, nel corso degli ultimi anni, avevano provato a prepensionare il Pupone. Senza tuttavia riuscire nell’intento. Stavolta è diverso: immaginare che il ruolo di prima punta non venga destinato all’ariete dell’Est appare francamente irrealistico. E con Salah ad imbeccarlo (in attesa che la matassa relativa all’egiziano si sbrogli) Dzeko dovrebbe senz’altro garantire un cospicuo bottino in termini realizzativi. Il giocatore, d’altronde, non ha certo bisogno di presentazioni: malgrado la stazza da centravanti vecchio stampo (193 cm per 85 kg) in grado di fare reparto da solo, da sempre trova agevolmente la porta con entrambi i piedi, al di là delle utilissime sponde fornite ai compagni.   



Una rincorsa che parte da lontano, quella di Edin alla Serie A: l’Italia nel destino. Come molti ricorderanno, infatti, all’odierno protagonista della nostra rubrica si deve l’ingresso di “top player” nel nostro gergo calcistico. Correva l’anno 2010 quando Beppe Marotta, appena insediatosi nei quadri dirigenziali della Vecchia Signora, ne parlava insistentemente in questi termini: sogno estivo dichiarato, ma rimasto proibito, per una Juventus che con Delneri al timone non andò oltre il settimo posto. Fortuna per i tifosi bianconeri che poi il direttore generale, unitamente al fido Paratici, abbia iniziato a viaggiare a marce altissime, riuscendo a costruire una squadra capace di vincere 4 scudetti consecutivi e di arrivare a un passo dal Triplete

Ripercorrendo le tappe salienti che hanno sin qui contraddistinto la carriera del nostro personaggio del giorni, Dzeko nasce a Sarajevo il 17 marzo del 1986, patisce un’infanzia rovinata dagli orrori della guerra nei Balcani e si appropinqua concretamente al gioco del calcio soltanto alla soglia dei 17 anni, decisamente in ritardo rispetto agli abituali standard: è il 2003 quando entra nel settore giovanile del  FK Zeljeznicar, compagine della capitale dove brucia subito le tappe al punto da guadagnarsi un posto in prima squadra sin dalla stagione successiva. Nel primo biennio da professionista il centrocampista mette assieme 40 presenze e va a segno in 5 occasioni. Ebbene si, inizialmente l’area di competenza di Edin era la zona nevralgica e l’avanzamento del baricentro va attribuito all’Ustì Nad Labem, squadra della serie cadetta ceca alla quale fu ceduto in prestito, nell’estate del 2005, dal Teplice, che frattanto lo aveva prelevato dal FK Zeljeznicar per circa 80mila euro. Da centravanti il ragazzo eccelle ancor di più, realizza 6 reti nel girone d’andata e viene richiamato alla base già nel gennaio del 2006. Nel successivo anno e mezzo con la maglia del Teplice segna 16 volte in 43 partite e così, nell’estate del 2008, arriva finalmente la grande chiamata, quella del Wolfsburg.



In Bundesliga il bomber bosniaco si consacra a livello internazionale, trascinando a suon di gol i Lupi alla conquista del loro primo - e sin qui unico - Meisterschale, laureandosi capocannoniere l’annata successiva e facendosi notare da diverse società del vecchio continente, grazie alle 85 segnature timbrate nei 142 match ufficiali disputati in terra tedesca. Parallelamente si afferma anche in Nazionale, indossando la cui maglia ha collezionato finora 72 apparizioni, impreziosite da 42 centri personali (record di tutti i tempi per la Bosnia). Dopodiché arriviamo alla storia recente: il 7 gennaio 2011 del 2011 il Manchester City dello sceicco Mansour ne ufficializza l’acquisto per 35 milioni di euro. Superata la difficile fase di ambientamento, Edin contribuisce alla vittoria di 2 Premier League, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Coppa di Lega e 1 Community Shield. Ma adesso, dopo 189 presenze e 72 gol (numeri accumulati nelle varie competizioni), è arrivato il momento di salutare l’Etihad Stadium, presto sarà l’Olimpico ad infiammarsi per le sue prodezze. Il countdown per lo sbarco di Dzeko a Fiumicino è già scattato: da domani ogni momento può essere quello giusto, la Roma giallorossa aspetta la sua nuova bocca di fuoco.

Foto: Daily Star