Dzeko, il Chelsea e l’ora dei chiarimenti totali. Compresi i doveri della Roma verso Di Francesco e tifosi
22.01.2018 | 00:30
I prossimi saranno i giorni di Edin Dzeko. Le sirene del Chelsea, i chiarimenti totali, il sì che deve essere incondizionato del bosniaco, l’accordo che accontenti tutti. Bisogna ancora lavorarci, ma di sicuro – da cinque giorni a questa parte – sono cambiati gli scenari. Le dichiarazioni di Di Francesco dopo la gara di Milano sono state di grande professionalità: ha lasciato la palla alla società, ha detto che il suo attaccante è al centro del progetto, non ha voluto aggiungere altro per evitare di essere equivocato. La palla non è la sua, in questo caso. Meglio, non è soltanto la sua. Ora è il momento che la Roma si faccia carico dei doveri che ha nei riguardi di un allenatore molto professionale e di una tifoseria intera che merita chiarezza. Tu puoi anche pensare di cedere un attaccante di 32 anni a 35 milioni, ma evidentemente non a gennaio nel bel mezzo di una stagione che deve portarti come minimo al quarto posto e con gli ottavi di Champions in ballo. Le parole di Monchi da 0-0 e i silenzi di Pallotta non aiutano in tal senso, anzi creano confusione e disagio. Se un grande club come la Roma decide di privarsi del centravanti titolare, deve avere pronto il sostituto – come minimo all’altezza – e non pensare che l’eccellente Schick possa risultare subito decisivo dopo i problemi di vario tipo che ha avuto. Una grande società deve fare così, senza mezze frasi o rinvii. Ecco perché ci aspettiamo chiarezza, non nei nostri riguardi ma soprattutto verso Di Francesco e il popolo giallorosso.
Foto: sito ufficiale Roma