E Buongiorno lasciò Cairo con il cerino in mano: la ricostruzione delle ultime ore

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Domanda facile facile: si può mettere in discussione il capitano a tre giorni dalla chiusura della sessione estiva di calciomercato? Non si potrebbe e non si dovrebbe, eppure il Torino c’è riuscito. Stiamo parlando di Alessandro Buongiorno che ha rinnovato con il Torino fino al 2027 non più tardi un mese e mezzo fa, che ha la fascia addosso e che rappresenterebbe il valore aggiunto di qualsiasi club. Cairo ha deciso di dargli una valutazione, l’Atalanta stava per cogliere l’occasione, di sicuro la semplice decisione di ascoltare una proposta dopo aver certificato l’appartenenza di Buongiorno alla maglia granata con un lungo rinnovo è stata una cosa come minimo opinabile. A quel punto sarebbe stato giusto andare fino in fondo, confermare Buongiorno dopo averlo messo sul mercato probabilmente sarebbe (sarà) una toppa più grande del buco. Il capitano in vendita a tre giorni dallo stop del mercato. Chapeau. Ma è stato Buongiorno a far saltare tutto: alle 17 di ieri pomeriggio aveva detto sì all’Atalanta, ieri a mezzanotte ha cambiato idea e ha chiesto alla Dea una proroga fino a mezzogiorno comunque per pensarci ancora, evidentemente con tanti dubbi. L’Atalanta non ha gradito e si è tirata fuori. Alla fine Cairo è rimasto con il cerino in mano e non ci meraviglieremmo se la chiave di lettura fosse “abbiamo rinunciato a una grande offerta per Buongiorno”. In realtà, l’affare è saltato per i tentennamenti del difensore: il Toro aveva dato il via libera, questa è l’unica verità. Foto: Sito Torino