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E’ L’HACKEN LA NUOVA SFIDA DI DIEGO LUGANO

28.03.2015 | 11:00

Diverse volte negli ultimi anni le strade di Diego Lugano e del campionato italiano si sono quasi incrociate. Alla fine, però, il destino e le logiche di mercato non hanno mai concesso al centrale uruguaiano di calcare i campi nostrani. E, a 34 anni suonati, la sua nuova esperienza lo porta direttamente in Svezia, dove ad accoglierlo c’è l’Hacken. Ieri l’ufficialità, con il club giallonero letteralmente impazzito di gioia che, tramite i propri canali ufficiali, ha definito Lugano “l’acquisto più importante in 75 anni di storia”. 

Sbirciando il curriculum del difensore sudamericano, in Svezia possono davvero sentirsi dei privilegiati. La sua carriera ha inizio nel 1999 con il Nacional, dove in due stagioni colleziona appena 8 apparizioni ma vince il titolo nel 2000. Ecco, dunque, il passaggio al Plaza Colonia, una delle sue migliori tappe iniziali, un biennio in cui dimostra di avere anche il vizietto del gol (4 in totale). Il ritorno a Montevideo è solo il preludio allo sbarco in un club di copertina, quel San Paolo che rappresenterà uno snodo cruciale nella sua vita professionale. In tre anni, oltre a conquistare in pianta stabile la Nazionale, vince uno scudetto, 1 Coppa Libertadores e 1 Mondiale per club: non poteva di certo augurarsi di meglio nella sua esperienza verdeoro. Prestazioni di una tale solidità e affidabilità che in Europa ben presto qualcuno lo nota e decide di ingaggiarlo. Stiamo parlando del Fenerbahce, a oggi la squadra che ha avuto il piacere di affidarsi per più tempo a Lugano. Cinque annate felici, condite dalla vittoria di due campionati e due Supercoppe di Turchia. L’avventura con i Canarini Gialli si chiude con un bottino esemplare: 125 gettoni di presenza, 21 centri e l’exploit finale, quella Coppa America con l’Uruguay alzata al cielo nel 2011 in Argentina. 

E’ il momento dello scatto in avanti, di un top club europeo che gli faccia assaporare i palcoscenici della Champions League. Il 27 agosto del 2011 ecco il Paris Saint-Germain, che lo preleva sborsando 3 milioni di euro. Ma in Francia le cose non vanno come tutti vorrebbero, così dopo due deludenti stagioni in cui il campo lo vede con il contagocce arriva la possibilità di gustare la Liga, con la maglia del Malaga (trasferimento in prestito). Anche in biancazzurro, tuttavia, ci sono ben pochi spunti di approfondimento: gioca poco, non è preso in considerazione dal tecnico Pellegrini. Il risultato? La Premier League, ultimo grande campionato europeo che non aveva ancora gustato. Con il West Bromwich vive una stagione ancora una volta al di sotto delle proprie apsettative, prima di svincolarsi nell’estate del 2014 e di raggiungere (ieri) l’accordo con l’Hacken, presumibilmente la sua ultima squadra in carriera.

E l’Italia? Prima di accasarsi al WBA, Lugano è stato molto vicino al Verona, poi l’accordo con gli scaligeri è saltato per una differenza tra domanda e offerta sull’ingaggio di circa 300 mila euro. Ad agosto dello scorso anno ci ha provato il Genoa, ma la richiesta economica era di nuovo troppo alta e così il Grifone ha optato per Roncaglia. Infine la Lazio che, nonostante le varie smentite di Lotito e Tare, è almeno dal 2011 che prova a portare a Formello il giocatore. Invano, evidentemente. Lugano e la serie A, uno scenario che non è mai andato in porto e che mai più vedremo concretizzarsi. O, almeno, così dovrebbe essere…


Foto: Hacken on Twitter