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EDGAR ÇANI E IL BARI, UNA STORIA DA RACCONTARE

31.05.2014 | 10:30

Il gol di Gonzalez aveva fatto temere il peggio, ma quei 50.000 cuori non potevano tornare a casa in frantumi. Il Bari doveva battere obbligatoriamente il Novara (e contestualmente sperare che sugli altri campi maturassero congiunture favorevoli) e invece al 50′ era sotto. Alberti e Zavettieri non ci hanno pensato due volte, subito dentro Edgar Çani al posto del paraguaiano Lugo per aumentare il peso offensivo e architettare la remuntada. E lui, l’albanese italiano d’adozione, ha scritto una nuova pagina della favola più bella di questa seconda parte di stagione. Magistrale stacco di testa al 62′, spaccata chirurgica al minuto 74: San Nicola in visibilio, cartolina biancorossa da pelle d’oca, ancor prima che Polenta e Beltrame completassero il poker.

L’obiettivo playoff, assolutamente impronosticabile fino a poco tempo fa, è divenuto realtà grazie al doppio sorpasso piazzato ai danni di Siena (rimasto fuori dall’appendice promozione) e Spezia. Il degno coronamento di un periodo esaltante, iniziato con il definitivo addio della famiglia Matarrese, che nei mesi scorsi decise di passare la mano dopo oltre 37 anni di alti e bassi.

Generalmente in questi casi vince lo sconforto, nel capoluogo pugliese l’esatto opposto: il disimpegno degli storici proprietari ha fatto riesplodere la sfrenata passione nei confronti della squadra. Battaglie diverse portate avanti in ambiti altrettanto dissimili. Galano e compagni stupivano sul rettangolo verde, gli stessi giocatori e i tifosi sensibilizzavano i potenziali acquirenti sui social network, ma la partita più importante si giocava in Tribunale, fino alla definitiva schiarita del 20 maggio, quando la cordata rappresentata da Gianluca Paparesta si è aggiudicato la terza asta per 4,8 milioni di euro. I 48.744 paganti di ieri sera, numeri difficili anche solo da commentare trattandosi di serie B, testimoniano l’amore per “la” Bari. Prossima tappa a Crotone, fra 3 giorni appena, nel primo atto in gara unica della post season, il sogno promozione va rincorso e preso a morsi, ma – comunque andrà – una comunità intera ha già vinto, mostrando il lato più bello del calcio italiano.

Tornando adesso al nostro personaggio del giorno, Edgar Junior nasce a Tirana il 22 luglio del 1989 ma ad appena 11 mesi sbarca in Italia, proprio a Bari, a bordo del mercantile Vlora con la famiglia emigrata – unitamente ad altre 20.000 persone – alla ricerca di fortuna e tranquillità.

Trasferitosi successivamente a Città della Pieve, in provincia di Perugia, Çani i primi passi da calciatore li muove nelle giovanili del Cortona, dove viene notato dagli osservatori del Pescara che, per motivi regolamentari, lo parcheggiano in seconda categoria prima di aggregarlo alla Primavera del Delfino.

Nella stagione 2007-08 colleziona 11 apparizioni in C1 con gli abruzzesi, prima di iniziare un lungo peregrinare con ogni sorta di formula tra Palermo, Ascoli, Padova, Piacenza, Modena, Polonia Varsavia (unica esperienza all’estero), Catania, Carpi e l’emozionante ritorno in prestito a Bari (il cartellino appartiene ancora agli etnei), in merito al quale il 6 febbraio ebbe a dichiarare all’edizione locale de La Repubblica: “Mia madre mi ha sempre detto che l’ospitalità dei baresi e la loro solidarietà è stata unica, una cosa speciale. Spero che questa possa essere l’occasione giusta per sdebitarmi nei confronti di gente che ha fatto del bene a me e alla mia famiglia. Dove ho giocato sinora sono rimasto poco, per una serie di motivi. Mi è mancata la continuità. Spero che il disegno del destino mi porti invece a restare a lungo a Bari, una città che per me sarà sempre diversa dalle altre”. Parole toccanti quelle di Edgar, che sintetizzano una storia travagliata e lontana dai classici cliché.

Quanto al difetto di continuità c’è poco da obiettare: 10 squadre in poco più di 6 anni sono tante, 36 gol in carriera non il massimo per una prima punta di 1 metro e 90. Dodici ore fa, però, l’attaccante – che vanta 15 presenze e 4 reti con l’Albania allenata da Gianni De Biasi – ha toccato l’apice emozionale del suo percorso a livello di club, la speranza dei galletti è che possa ripetersi nel mese di giugno. Çani con i suoi centimetri può dare un contributo importante alla causA, la doppietta contro i piemontesi potrebbe infondergli quel pizzico di sicurezza in più che può fare la differenza. 

Foto: asbari.it