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EMBOLO, BEATA GIOVENTU’

27.06.2016 | 09:25

Con un nome così, non può che attirare simpatia almeno dai tifosi italiani. Eppure gli applausi li strappa da tutta Europa. Stiamo parlando del talento di Breel Embolo, 19 anni compiuti lo scorso 17 febbraio, e nuovo giocatore dello Schalke 04. Costato 25 milioni di euro, malgrado l’onerosa cifra, si ha la sensazione che il club tedesco abbia fiutato l’affare. E che potrà sì rivenderlo, ma a numeri molto più alti. Talento puro, purissimo, tanto da finire già da giovanissimo nel mirino dei grandissimi club come Real Madrid e Bayern Monaco, che però non hanno scalfito la sua umile natura. Nato a Yaoundé, capitale del Camerun, si è trasferito in Svizzera a soli 6 anni insieme alla madre ed al fratello, dove ha iniziato a studiare e giocare a calcio. Arriva a Basilea, dove milita in alcune formazioni locali prima di approdare nella prima formazione cittadina e debuttare nel marzo 2014 nella massima serie svizzera. Inizia come centrocampista la sua carriera, dove evolve ben presto in quell’attaccante che tutti conosciamo e che ha poi stregato mezza Europa. Quel talento era parso evidente a tutti, compreso a mister Paulo Sousa, che non aveva perso tempo per farlo scendere in campo e metterlo subito alla prova con i grandi. Un attaccante potente, dotato di tecnica e rapidità nei movimenti che lo rendono letale: può occupare il ruolo di esterno d’attacco o di centravanti con assoluta naturalezza. Giovane, ma già con un piccolo record da sottolineare: è il sesto più giovane marcatore della storia dell’Europa League: era il 4 novembre 2014 e la vittima i bulgari del Ludogorets, che si sono visti perforare la porta da quel ragazzo di 17 anni e 263 giorni.

Tra i suoi idoli, c’è Mario Balotelli. Due giocatori che amano superare i difensori e farsi largo tra loro, entrambi con ottimo controllo di palla e potenza fisica. Ma soprattutto, tutti e due hanno segnato alla seconda partita con la prima squadra: era infatti il 16 marzo 2014, quando nel 5-0 contro l’Aarau arrivò la sua prima marcatura tra i professionisti e l’unica rete di quel primo scampolo di carriera. Poi il tutto è stato una conseguenza al suo esplosivo talento, che l’ha portato giovanissimo a vincere tre campionati svizzeri consecutivi, contribuendo da protagonista ai successi del Basilea. Ancor prima di esordire tra i professionisti, appena compiuto i 16 anni, veste già la casacca dell’Under 21 svizzera. Ora è un perno assoluto della Nazionale elvetica, che ha sfiorato i quarti di finale dell’Europeo arrendendosi solo alla Polonia ai rigori. Un edizione storica per lui, dove è stato assoluto idolo della tifoseria del suo paese che gli ha riservato un coro tutto per lui (“Oh Embolo”, sulle note di ’The Lion Sleep Tonight’), che ha contagiato anche svedesi ed irlandesi. Quattordici presenze in tutto con i rosso-crociati, un gol contro il malcapitato San Marino in casa, lo scorso 9 ottobre nel 7-0 rifilato ai titani. Adesso la grande sfida della Bundes che lo attende: prima il Bayern, da giovanissimo, e nelle ultime battute di mercato il Red Bull Lipsia ed il Wolfsburg, hanno provato a soffiarlo alla concorrenza ed a portarlo in Germania. Impresa riuscita allo Schalke, che ha battuto la concorrenza del Manchester United di Josè Mourinho, che l’aveva espressamente richiesto per il suo club.
Foto: fcb.ch