EMILIO NSUE, IL CAPOCANNONIERE “TUTTOFARE” DELLA COPPA D’AFRICA
14.02.2024 | 15:00
La Coppa d’Africa è una competizione che regala, come sempre, grandi emozioni ed incredibili storie da raccontare. Ed anche questa edizione, conclusasi lo scorso 10 febbraio con la vittoria dei padroni di casa della Costa d’Avorio, non ha tradito le attese. Chiedere per informazione a Emilio Nsue, capace di far pregustare un’impresa storica alla selezione di cui è capitano, la Guinea Equatoriale, e allo stesso tempo di laurearsi capocannoniere della manifestazione alla “veneranda” età di 34 anni. Non un campione, ma un calciatore operaio. Un tuttofare, che si è adattato a quasi ogni genere di ruolo nella propria carriera. Dal centravanti, all’esterno di centrocampo fino al terzino di contenimento, ma la stragrande maggioranza delle volte con compiti più votati a difendere che non a graffiare.
Alla vigilia del torneo ci si attendeva infatti un exploit da parte di attaccanti più quotati come Osimhen, Lookman o Haller. E invece a prendersi le luci della ribalta è stato proprio l’attuale calciatore di proprietà dell’Intercity, modesto club di terza serie spagnola, autore di ben 5 reti su 4 partite complessive, tutte nella fase a gironi. “Sono ambizioso, ma ad essere sincero firmerei un contratto se ci fosse scritto che sarò il capocannoniere“, profetiche le sue parole pronunciate alla vigilia di una competizione, in cui la Guinea Equatoriale partiva certamente da sfavorita, essendo stata inserita nel girone con avversari ben più forti come Nigeria e Costa d’Avorio. La piccola selezione centroafricana, contro ogni pronostico, è però riuscita a superare il turno, centrando il primo posto del raggruppamento per la prima volta nella sua storia. E questo grazie soprattutto a Nsue. Fondamentale il suo contributo nel pareggio con Le Super Aquile, prima di scatenarsi letteralmente con una tripletta contro la Guinea Bissau, più anziano marcatore di sempre a realizzarla, ed una doppietta nel match vinto per 4-0 contro Gli Elefanti futuri campioni. Il sogno vittoria di Nsue e compagni si è infranto alla fine agli ottavi di finale per mano della Guinea, ma questo non gli ha precluso di diventare uno dei simboli di quest’ultima edizione di AFCON.
Nato a Maiorca da padre guineano ed madre spagnola, terzo per presenze (44) e primo per reti (22) nella storia della Guinea Equatoriale, Nsue è un calciatore classe ’89 robusto, alto 181cm per 79kg, versatile ed adattabile. Ha dimostrato, in quasi ogni esperienza, di essere un giocatore di grande importanza e talento, grazie a gol, assist e tanta leadership sul campo. E la sua carriera ne è di fatto un esempio di determinazione e perseveranza.
Tutto inizia nella stagione 2007/08, quando Nsue fa il suo debutto in massima serie spagnola con il Mallorca, club in cui si forma inizialmente come attaccante. In seguito gioca in prestito tra il 2008 e il 2010 nelle file del C.D. Castellón e della Real Sociedad, in seconda divisione, prima del reintegro nella squadra delle Baleari, sempre in Liga, e del primo adattamento in carriera al ruolo di centrocampista destro o addirittura di terzino. Svezzato e cresciuto con la maglia dei maiorchini fino alla stagione 2013/14, momento in cui decide anche di rappresentare la Guinea Equatoriale dopo la classica trafila con le giovanili della Spagna e due Europei vinti, Nsue decide dunque di trasferirsi in Inghilterra e di fare ulteriori esperienze con le maglie di Birmingham e Middlesbrough. La sua carriera a questo punto però non decolla. Si fa strada in Championship ma non in Premier League, dove riesce a collezionare solo 4 presenze, e sono poche le soddisfazioni personali, ad eccezione della parentesi dello storico quarto posto raggiunto con la propria Nazionale in Coppa d’Africa 2015. Nel mercato invernale del 2018 si trasferisce dunque a Cipro, all’APOEL Nicosia, ma anche qui le cose non vanno come sperato e, dopo un altro prestito all’Apollon Limassol, firma nel febbraio del 2022 con il F.K. Tuzla City, compagine della Premier League di Bosnia ed Erzegovina. Qui disputa appena dieci partite in poco più di due mesi. Ne segue la rescissione del contratto alla fine del mese di aprile dello stesso anno e la successiva decisione di tornare in Spagna, dove sigla un contratto di due anni con il C.F. Intercity, squadra di terza serie a cui, come anticipato, è ancora legato. E chissà se Nsue avrebbe mai pensato che proprio con gli iberici si sarebbe in parte rilanciato. Grazie al suo contributo è riuscito, infatti, prima a conquistare, nonostante “i 34 anni suonati”, la convocazione in Nazionale per questa edizione della Coppa d’Africa e, poi, a vincere in modo del tutto inaspettato la Scarpa d’Oro della manifestazione. L’ennesima bella favola di uno sport che non smetterà mai di stupire.
Foto: Twitter CAF