EMIN MAKHMUDOV, GENIO E SREGOLATEZZA NELLA NOTTE DI BAKU
17.11.2023 | 15:00
Difficilmente capita di vedere nel giro di 20 giorni ben 3 gol da distanza siderale: ha aperto i giochi Harry Kane, contro il Darmstadt il 28 ottobre, calciando da 50 metri e battendo Schuhen nell’8-0 della corazzata di Tuchel. La risposta è arrivata nell’ultima sera prima dell’inizio della sosta delle Nazionali, con Dimarco che contro il Frosinone ha pensato di battere Turati con un tiro da centrocampo che non si è ancora capito se lo abbia fatto apposta o meno, ma che è bastato per lanciare in orbita l’Inter, in cima alla classifica. Non c’è mai due senza tre, e durante questa pausa dai campionati si pensava a una chiusura in bello stile magari da qualche altro top player in giro per l’Europa o per il mondo. Così è stato, ma la risposta è arrivata da 4167 km di distanza da San Siro e da 4095 km dall’Allianz Arena, è arrivata dal Tofik Bakhramov Stadium di Baku, in Azerbaigian. Il mittente è un modesto trequartista 31enne che ieri sera ha pensato di mandare al tappeto la Svezia di Gyokeres, Kulusevski, Forsberg e Lindelof non solo con una palombella da centrocampo ma anche con un’altra rete poco prima, si tratta di Emin Makhmudov. L’1-0 che apre le marcature contro i gialloblù è freddezza sotto porta e velocità d’esecuzione allo stato puro: il capitano controlla la sponda in caduta di Dadashov con il petto e di destro fredda la vecchia conoscenza della Serie A Robin Olsen. Lo stesso centravanti autore dell’assist raddoppia e poi, a 1 minuto dalla fine, Makhmudov controlla a seguire una palla spiovente lanciata dal portiere, Magomedaliyev, e se la aggiusta per l’arcobaleno che parte dalla metà campo e finisce alle spalle dell’ex Roma, sorpreso leggermente fuori dai pali. Un 3-0 netto che vendica la notte della Friends Arena dello scorso marzo, quando i gialloblù demolirono 5-0 la formazione di De Biasi, la quale ieri sera si è presa una bella rivincita. Certo, il discorso Europeo per la squadra guidata dall’ex ct dell’Albania è chiuso, però il 3-0 e la rete magnifica del capitano rimarranno per molto tempo incise nella storia della Nazionale azera.
Non è un talento emergente, non è uno “alla Kvaratskhelia” Emin Makhmudov, però ieri sera ha messo in mostra il genio e la sregolatezza di uno della cosiddetta “classe operaia” del calcio, del leader silenzioso che con una giocata illumina un paese di 86 600 km², 6 volte più piccolo della Svezia, avversaria di ieri sera. Nato nel distretto di Saatlı nel 1992, la sua modesta carriera inizia all’età di 17 anni, nel Saturn Mosca Region, dove milita fino al 2011, quando viene acquistato da una big del campionato russo come lo Spartak Mosca. Per 6 anni fa avanti e indietro dalla capitale russa, prima passa al Tom Tomsk e poi al KS Samara, che lo acquista nel gennaio 2014. La stabilità non arriva mai, poichè il rendimento altalenante, le poche gare disputate e le sole due reti messe a segno dal 2013 al 2017 lo spingono a lasciare il freddo russo per cercare fortuna dall’altra parte dell’Europa, a Porto, nella freguesia di Ramalde: il 21 luglio 2016 l’azero va in prestito al Boavista. Il 22 dicembre, il centrocampista si fa un regalo di Natale anticipato e segna in casa del Nacional, tornando a gonfiare la rete 3 anni dopo l’ultima volta in Russia. Il ritorno alla base è solo temporaneo perchè nel settembre 2017 è tempo di ritornare in Azerbaigian, al Neftchi Baku. L’esperienza nella squadra 9 volte campione della Premyer Liqası lo rigenera completamente, 207 gare fin qui e ben 51 reti. D’altronde, con uno come Adrian Mutu come allenatore è difficile non imparare a fare gol con facilità e, soprattutto, a fare gol belli come quelli di ieri sera. L’unico titolo nella bacheca di Makhmudov è proprio quello di campione d’Azerbaigian 2020/21, con la squadra che lo ha reso una bandiera anche della Nazionale con cui ha già collezionato 28 gettoni e 5 reti. La formazione guidata dall’ex attaccante di Fiorentina, Cesena e Juventus è attualmente sesta in classifica, e al rientro dalla sosta ci sarà la gara contro l’Araz FK, distante solo due punti. Il numero 8 classe ’92 ha già realizzato 4 gol e 1 assist, e chissà che non riesca a disegnare un altro arcobaleno di genio e sregolatezza che possa scavalcare la compagine di Bagirov per rilanciare la squadra di Mutu verso le zone alte della classifica.
Foto: Instagram Makhmudov