Emozioni e gol senza tempo: l’addio al calcio del Principe Milito
13.11.2016 | 11:05
A quasi sei mesi di distanza dall’ultima gara ufficiale disputata, Diego Milito ha celebrato il suo ritiro con una classica partita di addio, giocatasi al Cilindro di Avellaneda, lo stadio del Racing, il club in cui l’eroe del Triplete nerazzurro ha iniziato e chiuso la carriera. Tanti i campioni che hanno preso parte all’evento, compreso un bel pezzo dell’Inter che fu: da Zanetti e Cordoba a Samuel e Toldo, senza dimenticare i vari Aimar, Ayala, D’Alessandro e il fratello Gabi Milito. Tutti con il numero 22 sulla schiena, maglie recanti la scritta “Da Principe a Re”. Genoa e Real Saragozza le altre due compagini che possono fregiarsi dell’aver affidato le chiavi dell’attacco al bomber classe 1979, autore di 253 reti a livello di club in 607 incontri, 24 le presenze invece con la maglia dell’Argentina, impreziosite da 4 gol. Nell’ambito del discorso di commiato, il centravanti ha proferito parole appassionate nei confronti di tutte le sue squadre, parlando dell’Inter come “il club dove sono stato più a lungo in Europa e dove ho vissuto cose e stagioni meravigliose, con dei tifosi fantastici che mi hanno sempre riservato tanto affetto”. Per la cronaca, El Principe ha salutato i quasi 30mila tifosi presenti sugli spalti alla sua maniera, con una doppietta. Emozioni, lacrime e gol senza tempo firmati Diego Milito.
Foto: Twitter Racing Avellaneda