Eriksen: “All’inizio non capivo il sistema di Conte, ero abituato all’intuito. Quando a gennaio ci siamo parlati…”
Intervistato dalla
Gazzetta dello Sport, Christian
Eriksen, centrocampista dell'
Inter, ha parlato della sua avventura all'Inter: "
Io sono arrivato con la mente aperta per imparare. Quello che non ho capito all’inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all’intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace". Sui pochi minuti giocati in autunno: "
Ne ho parlato con l’allenatore e so che lui prende le decisioni migliori per la squadra in quel momento. Se mi faceva giocare così poco è perché, evidentemente, pensava che gli potessi essere utile in quei minuti. Non c’era niente di personale. È chiaro poi che avrei voluto giocare di più, ma ho sempre rispettato le sue decisioni. Sapevo che sarebbe arrivata l’occasione e che l’avrei dovuta sfruttare. E così è stato. Il gol su punizione al Milan ha cambiato tutto? Solo nella percezione esterna. Il gol al Milan ha forse cambiato il modo in cui gli altri mi guardavano, ma non ciò che pensavamo all’interno. La situazione è cambiata quando ho potuto giocare con più continuità e ho guadagnato la fiducia di compagni e tecnico". Foto: Twitter Inter