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ERIKSEN DI CLASSE: ELEGANZA E GOL AL SERVIZIO DELLA FANTASIA

15.11.2017 | 09:40

Eriksen

La Danimarca è l’ultima formazione europea a staccare il pass per Russia 2018. Gli scandinavi si impongono senza troppi patemi sull’Irlanda, spazzata via a domicilio con un roboante 5-1. Duffy illude gli irlandesi in avvio di gara, poi si scatenano gli ospiti: Christensen, Eriksen (tripletta per il trequartista del Tottenham) e Bendtner regalano la qualificazione al Mondiale alla squadra allenata da Hareide. L’assoluto protagonista del match non può che essere Christian Eriksen: il talento degli Spurs ha messo a segno i gol numero 12, 13 e 14 di questa sua fase di qualificazione, diventando il miglior marcatore nella storia danese (superato un mostro sacro come Sand) nella fase di qualificazioni mondiali. L’ex Ajax colpisce l’Irlanda prima di destro e poi di sinistro, con due precisissimi tiri a giro, al 32′ e al 63′. Poi chiude ancora di destro, con un potente esterno che lascia impietrito Randolph al 74′. Eriksen sale così a quota 21 centri con la maglia della Danimarca, trascinata dal suo uomo chiave verso la Russia, pronta ad accogliere a braccia aperte un altro possibile protagonista della competizione iridata.

Su Christian Eriksen, in patria, non hanno mai avuto dubbi fin dagli albori della sua brillante carriera, definito subito come il più grande talento danese dopo Michael Laudrup. Nato a Middelfart nel febbraio del 1992, nel giorno di San Valentino, Eriksen si afferma nel calcio dei grandi come mezzala dai colpi raffinati che governa il pallone con una proprietà rara. Ha ritmo, eleganza, fantasia e brillantezza, costruisce la manovra, inventa soluzioni che accendono il gioco, si libera della marcatura con intelligenza e rapidità. E’ ambidestro, quindi difficile da controllare e, negli spazi stretti, quando la strada sembra sbarrata, riesce spesso a tirare fuori dal cilindro qualche soluzione geniale. Ha anche potenza e precisione nel tiro, chiedere all’Irlanda per credere… Muove i primi passi nella squadra della città natale, ma nel 2005 viene notato da un osservatore dell’Odense che lo fa diventare punta di diamante del proprio settore giovanile. Subito nel primo anno fa vedere le sue grandi qualità trascinando i compagni di squadra in semifinale e attirando su di se l’interesse di tutte le più grandi squadre europee. I più veloci, come spesso accade, sono però i dirigenti dell’Ajax che non si fanno sfuggire l’occasione e, nel 2008, per la considerevole cifra di un milione di euro, lo portano nel loro vivaio. Il debutto in prima squadra arriva il 17 gennaio del 2010 mentre il il primo gol solo due mesi dopo in una gara di coppa d’Olanda contro il Go Ahead Eagles. Nella stagione 2010-2011 sceglie la maglia numero 8 e segna anche il suo primo gol in Europa, il primo di una grande serie. Dopo 163 presenze, 32 reti e 66 assist complessivi con l’Ajax, il 31 agosto 2013 il Tottenham brucia la foltissima concorrenza e si assicura le prestazioni di Eriksen per circa 13 milioni di euro. Chiude il suo primo anno in Premier League con un bottino di 25 gettoni, 7 gol e 9 assist, replicando i numeri fatti vedere nella sua esperienza in Olanda. Nelle tre stagioni successivi le statistiche diventano quasi disumane: 109 presenze in campionato, impreziosite da 29 reti e ben 42 assist. Difficile, se non impossibile, trovare un giocatore in grado di sfornare tante palle vincenti per i compagni. Il tutto grazie alla sua tecnica incredibile e all’intuizione di Mauricio Pochettino che lo sposta qualche metro più avanti in posizione di trequartista. La capacità di mandare a rete i compagni così tante volte nasce soprattutto dalla grandissima sensibilità dei suoi piedi. Riesce a calciare sia di destro che di sinistro con la stessa semplicità; batte i corner, che diverse volte finiscono telecomandati sulla testa di qualche compagno, senza dimenticare l’abilità da specialista nel calciare le punizioni. La mobilità con cui riesce ad alternare e gestire i ruoli di mezzala e trequarti, anche nella stessa partita, ha avuto una diretta conseguenza anche sull’atletismo e sulla presenza nella costruzione del gioco: corre, attacca e difende con una costanza incredibile. Eriksen, non a caso, è il primo giocatore offensivo a guidare il pressing, tenere alta la squadra e seguire i movimenti del possibile ricevitore di palla avversario, o eventualmente di chi ne è già in possesso. È un espediente costoso in termini di energie fisiche, ma che garantisce agli Spurs una continua pressione, e di conseguenza una maggiore pericolosità, davanti all’area di rigore avversaria. Il significato di giocatore a tutto campo: questo rappresenta Eriksen, che, a soli 25 anni, è già un leader del Tottenham e della Danimarca. I tre gol rifilati all’Irlanda, che lanciano gli scandinavi al Mondiale russo, sono l’ennesima testimonianza della classe cristallina del nativo di Middelfart. Per la gioia di Pochettino, che si gode il suo diamante, e per quella del popolo danese, che sa di poter contare su un’arma letale in vista del prossimo torneo iridato. Eriksen di classe: eleganza, gol e assist, sempre al servizio della fantasia.

Foto: Twitter ufficiale Euro Qualifiers