Esclusiva: Sarri, il futuro, il rinnovo, le sirene. E la verità con De La…
Maurizio Sarri ha fatto un lavoro straordinario a
Napoli. Gioco, risultati, continuità, valorizzazione del "famoso magazzino". Quando arrivò c'erano forti perplessità su
Ghoulam, Koulibaly e
Jorginho, se il Napoli li mettesse ora sul mercato farebbe le fiamme. Ecco perché sarebbe stato opportuno evitare la clausola da otto milioni, una tentazione per tutti da febbraio a maggio prossimi. Per tutti chi? Per quei club destinati a cambiare guida in panchina. Per esempio il
Chelsea, situazione già segnalata, che difficilmente ripartirà da
Conte, malgrado il contratto.
Sarri è un profilo che stuzzica, ma fin qui nulla di concreto. Come in passato, prima del rinnovo, parlammo di
Psg, dove oggi
Emery sarebbe certo di restare in caso di vittoria della
Champions. Ora
De Laurentiis vuole liberarsi di quella clausola, ma l'allenatore non ci sente. Come minimo rinvia la pratica di qualche mese. Non perché stia pensando al mercato, ma soprattutto perché ora gli interessa completare il suo lavoro e inseguire un sogno. Perché vincere lo scudetto al cospetto di questa
Juve sarebbe quasi un miracolo calcistico. Oltretutto se ragionasse in modo egoistico non avrebbe trascurato l'aspetto economico: guadagna la metà di quanto guadagnava
Montella al
Milan, abbiamo detto tutto. Alla luce del suo lavoro, gli avrebbero dovuto garantire un ingaggio almeno tre volte superiore a quello attuale da circa 1,4 milioni (bonus esclusi). Ecco perché dare per scontato un rinnovo, oggi, è pura immaginazione. Con una clausola presto in vigore può esistere la volontà di
De Laurentiis che di sicuro gli riconosce il grande lavoro, con la profonda partecipazione di
Giuntoli, anche in termini di enorme attivo di bilancio. Ma i prolungamenti si fanno in due. E almeno oggi
Sarri ha altri pensieri in testa. Uno su tutti: fare in modo che il
Napoli ottenga quell'agognato obiettivo. Foto: Twitter Napoli