Esimio Carnevali, ricordi che Berardi non è un pacco postale
23.06.2016 | 23:37
Il Sassuolo ha un amministratore delegato molto attento a tutto come Carnevali, ma alcune dichiarazioni sono incomprensibili. Come quelle rilasciate nelle ultime ore su Berardi, per certi versi dichiarazioni imbarazzanti. In sostanza, Carnevali dice che Berardi resterà, che la Juve non c’è (eppure Marotta aveva detto cose diversi) e che avevano deciso venti giorni fa. A noi risulta il contrario, ovvero che alla fine della scorsa stagione avevano detto a Vrsaljko e Berardi che sarebbero stati sacrificati. I conti non tornano perché Carnevali si contraddice da solo: aveva deciso di mandare Vrsaljko al Napoli, un’operazione conveniente perché avrebbe garantito in cambio il prestito di Zapata, ma alla fine ha deciso il croato e non la società. E Vrsaljko ha deciso di andare all’Atletico Madrid. Che poi gli spagnoli abbiano accontentato il Sassuolo è un altro paio di maniche, va solo rimarcato che a decidere è stato Vrsaljko non Carnevali. E quindi la contraddizione è evidente, a meno che l’amministratore delegato non pensi di trattare i suoi calciatori come pacchi postali. L’effetto sarebbe negativo per il Sassuolo, lo dovrebbe intuire anche Di Francesco che giustamente è il padre calcistico di Berardi e che quindi dovrebbe dargli la possibilità di fare il salto di qualità. Altrimenti il rischio potrebbe anche essere quello di trovarsi in rossa un calciatore non al massimo delle motivazioni, come sarebbe stato non al massimo Vrsaljko. Di sicuro Berardi valuterà la proposta dell’Inter, poi deciderà e può anche scegliere di restare al Sassuolo. Ma le parole di Carnevali, pronunciate in quel modo, di sicuro faranno riflettere.