ESPERIENZA E STOFFA DA LEADER: MANU GARCIA, UN GOL AL REAL PER SCRIVERE LA STORIA
07.10.2018 | 11:00
Il Real Madrid di Julen Lopetegui è in crisi e questo fa già notizia: 4 partite senza vincere e segnare un gol. Un momento buio (eufemismo) che ha sorpreso tutti. Ieri sera è giunto un altro tremendo ko rimediato sul campo del sorprendente Deportivo Alaves, lanciatissimo in classifica. La gara sembrava ormai conclusa, ma al tramonto e ad appena trenta secondi dalla fine, ecco che arriva la firma di Manu Garcia: il capitano, subentrato soltanto al 74′ al poto di Wakaso, si getta in avanti per sfruttare l’ultimo calcio d’angolo e risolve la mischia con un colpo di testa che sovrasta lo specialista Sergio Ramos. L’Estadio Mendizorrotza può letteralmente esplodere di gioia: i tifosi baschi quasi non ci credono, c’è chi scoppia in lacrime e chi festeggia abbracciandosi col primo che capita. Il bello del calcio, Davide batte Golia e Manu scrive una nuova pagina di storia visto che l’ultima vittoria contro i Blancos risaliva all’8 marzo del 1931. Per l’esperto centrocampista, un autentico leader dello spogliatoio, si tratta dell’ennesimo gol pesante in carriera. Il suo percorso parte da lontano: nasce a Vitoria il 26 aprile del 1986 e sin da subito si innamora di questo sport. Inizialmente gioca per strada come quasi tutti i bambini, ma il suo talento è davvero sprecato e nei primi anni 2000 sostiene e supera a pieni voti un provino per la Real Sociedad. Da quel momento in poi comincerà la sua carriera calcistica. Dopo aver compiuto l’intera trafila all’interno del settore giovanile, nel 2005 viene promosso nella formazione B con cui disputa ben quattro campionati collezionando oltre 100 presenze trovando anche 18 marcature personali. Nel 2009 si trasferisce in prestito al Real Union, squadra di terza divisione con la quale scende in campo regolarmente siglando 8 gol. Conclusa la stagione, fa rientro alla base.
Una volta tornato a San Sebastian, decide di lasciare la Real Sociedad a titolo definitivo e di accettare l’offerta dell’Eibar. Nell’annata 2009-2010 Manu dimostra una crescita esponenziale e una maturità degna di nota. In mezzo al campo, oltre a impostare la manovra, si prodiga per i compagni, recupera un’infinità di palloni e spesso confeziona assist decisivi per i compagni. A quel punto giunge la chiamata dell’Union Deportiva Logroñes e l’allora 24enne firma senza esitare. Anche in questo caso conferma le attese, offre un rendimento sempre al di sopra della sufficienza e si rende protagonista sfoggiando una spiccata personalità. Nell’estate del 2012, non a caso, viene contattato dal Deportivo Alaves, ambizioso club basco pronto a tornare in Liga. Per Manu significa tornare praticamente a casa, un’occasione troppo ghiotta anche per restare vicino alla sua famiglia. Da quel momento in poi inizierà un vero e proprio legame indissolubile che finora ha regalato grandi soddisfazioni rappresentate da promozioni e salvezze conquistate sul campo. Una storia d’amore che dura ormai da 6 anni e che ieri, molto probabilmente, ha raggiunto l’apice. Il capitano ha colpito ancora, stavolta contro il club più titolato del mondo: il Real Madrid che, pur non avendo più Cristiano Ronaldo, in campo schiera comunque altrettanti campioni del calibro di Modric, Bale e Benzema. La storia, però, è stata scritta in maniera differente e a trionfare è stato il Glorioso Alaves che aggancia proprio le Merengues al secondo posto in classifica a quota 14, a meno uno dalla vetta occupata dal Barcellona. I tifosi albiazul possono continuare a festeggiare e soprattutto a sognare ad occhi aperti.
Foto: Liga Twitter