ESPLOSIVITÀ E ACCELERAZIONI: MENDY DA RECORD PER IL CITY FASCE D’ORO

Manchester City perde il pelo, ma non il vizio. Dopo la prima - fallimentare - stagione targata Guardiola (fuori da tutte le Coppe e misero terzo posto in Premier League a meno 15 dal Chelsea campione), qualcuno poteva aspettarsi una rivisitazione delle scelte. Invece no, fiducia ancora una volta confermata a Soriano e Begiristain, di conseguenza a Pep che i due avevano fortemente voluto dopo i comuni tempi di Barcellona. E poi, badate bene, budget ancora più ampio per il mercato! Lo scorso anno erano stati scaraventati (in buona parte dalla finestra) poco più di 200 milioni per gli acquisti? Nessun problema, ulteriore allargamento della borsa, fino ai 240 milioni attuali (e non è ancora finita): ecco materializzarsi all’ombra dell’Etihad Stadium i vari Bernardo Silva (50 milioni nelle casse del Monaco), Ederson (40 al Benfica), Walker (51 al Tottenham), Douglas Luiz (12 al Vasco da Gama), Danilo (30 al Real Madrid) e, dulcis in fundo (ufficialità arrivata ieri) Benjamin Mendy con altri 57,5 milioni per il club di Montecarlo, che stapperà champagne a fiumi alla salute dello sceicco Mansour. Il dato che risalta agli occhi è il seguente: 178,5 milioni spesi per la sola difesa (portiere compreso), 138,5 dei quali per tre terzini, due di fascia destra (Walker e Danilo) e uno per quella mancina, appunto Mendy. Va bene il restyling sulle fasce, dovuto agli addii di Sagna, Zabaleta, Clichy (questi tre a parametro zero) e Kolarov (volato alla Roma per soli 5 milioni), ma obiettivamente stiamo parlando di cifre spaventose e fuori da ogni logica di mercato. Andrebbe aperta una parentesi sul Fair Play Finanziario, dal momento che le uscite del City solitamente non vengono compensate da entrate paragonabili, ma al riguardo alziamo le mani e passiamo idealmente la palla a chi di competenza, nella speranza che l’Uefa non faccia figli e figliastri. Prima di tratteggiare in breve caratteristiche ed excursus del nostro personaggio del giorno, aggiungiamo due piccola postille. Al Manchester City, per completare le coppie di esterni bassi, sulla carta manca ancora un mancino. E ieri, a tal riguardo, dall’Inghilterra hanno segnalato gli Sky Blues ancora sulle tracce di Ryan Bertrand, valutato 30 milioni di sterline dal Southampton. In secondo luogo ci chiediamo quanto avrebbero speso a Manchester per Bonucci, se solo Leo non avesse preferito restare in Italia. Non esageriamo dicendo che, probabilmente, la Juve avrebbe potuto portare a casa come minimo 20-25 milioni in più rispetto ai 42 incassati dal Milan. Ad ogni modo, vedremo se queste ennesime spese folli basteranno per rimpinguare l’esiguo - in proporzione - palmarès di Mansour, che dal suo insediamento ha vinto 2 Premier League, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Community Shield e 2 Coppe di Lega: obiettivamente una miseria rispetto al miliardo e 550 milioni di euro già investiti per i soli cartellini dal munifico qatariota.



A Benjamin, nato a Longjumeau da una famiglia di origini senegalesi il 17 luglio del 1994 (il giorno della finale mondiale di Pasadena), di fatto è bastata una sola stagione da urlo tra le file del Monaco per guadagnarsi la grande chiamata dei Citizens e diventare, così, il difensore più costoso di sempre in sede di calciomercato, alle sue spalle adesso troviamo Stones (preso sempre dal City, con alterne fortune, un anno fa per la gioia dell’Everton) e David Luiz, relativamente al trasferimento dal Chelsea al Psg del 2014 prima di fare marcia indietro due anni più tardi. La Ligue 1 portata a casa dopo diciassette anni di digiuno come fiore all’occhiello, 39 presenze nelle varie competizioni, con 1 gol e 11 assist all’attivo, 8 ammonizioni e 2 espulsioni. Numeri che però da soli non rendono: Mendy, lungo tutto l’arco della scorsa annata, ha infatti mantenuto (anche in Champions, con il Monaco eliminato in semifinale dalla Juve) standard di rendimento realmente elevati. Cross in quantità industriali, accelerazioni, spunti nell’uno contro uno e sovrapposizioni continue agevolate dalla struttura fisica esplosiva (185 cm per 75 kg): un bagaglio tecnico di primissimo livello che, inevitabilmente, gli ha permesso di guadagnarsi anche la stima di Didier Deschamps: approdo naturale in Nazionale maggiore per chi aveva percorso tutta la trafila nelle rappresentative giovanili della Francia, dall’Under 16 all’Under 21. Il 22 giugno del 2016 il Monaco lo aveva prelevato dal Marsiglia per 13 milioni di euro, mai avrebbe immaginato di poterne guadagnare 44,5 netti tredici mesi dopo. All’ombra del Velodrome Benjamin era approdato nel 2013, proveniente dal Le Havre (il club nel quale si è formato calcisticamente dopo gli inizi, da bambino, nel Palaiseau). Nel corso del triennio tra le file dell’OM, il nostro personaggio del giorno ebbe la fortuna di imbattersi (storia del 2014-15) in Marcelo Bielsa, che gli diede massima fiducia - da titolare inamovibile - a dispetto della giovane età. Ad El Loco Mendy deve tantissimo, discorso che naturalmente vale anche per Jardim: adesso Benjamin sarà chiamato a confermarsi in Premier League, proscenio ben diverso dalla Ligue 1 in termini di competitività. Le carte in regola per imporsi anche in terra d’Albione il laterale sinistro le ha tutte, ma dal punto di vista psicologico serviranno spalle larghissime per sostenere il peso dei famosi 57,5 milioni che, c’è da starne certi, i tabloid non mancheranno di ricollocare in prima pagina alla prima diagonale sbagliata.

Foto: Twitter Manchester City