ESPLOSIVITA’, CARISMA E DOTI DA PARARIGORI: MANDAS, UN’AQUILA GRECA A DIFESA DEI PALI DELLA LAZIO

Il ruolo del secondo portiere è, probabilmente, quello tra i più sottovalutati nel gioco del calcio. Tante le storie di squadre ritrovatesi prive del proprio estremo difensore titolare ad affrontare a viso aperto i propri obiettivi in momenti cruciali della stagione. I successi di una squadra si costruiscono innanzitutto da solide fondamenta tra i pali. Prendete ad esempio la Lazio obbligata, per forza di cose, ad affidare a Christos Mandas le chiavi della porta. E ciò sia nella scorsa partita di campionato con il Frosinone, sia in vista delle prossime gare post pausa per le Nazionali, quando la squadra del neo tecnico Tudor, nel frattempo subentrato in panchina a Maurizio Sarri, affronterà tra campionato e coppa, due volte la Juventus e una la Roma. Decisiva la distorsione alla caviglia con l’interessamento del legamento rimediata da Provedel nella sfida contro l’Udinese di due settimane fa. Uno che era stato capace, sotto la gestione del precedente allenatore, di fare fin qui en plein di presenze, venendo sostituito, complice un'infezione influenzale, proprio da Mandas solo in occasione del derby di Coppa Italia dello scorso gennaio contro i giallorossi, momento del suo debutto assoluto con la maglia biancoceleste. Dopo questa, dunque, il destino presenta un'altra improvvisa chance da non farsi scappare al 22enne portiere greco, giunto nella Capitale la scorsa estate dall'OFI Creta per il costo di 1 milione di euro più il 10% sulla futura rivendita. Per lui un lungo contratto di 5 anni. Si perché se aveva già convinto tutti prima dell'esordio, inducendo la società ad abbandonare l'iniziale idea di lasciarlo ancora un anno in prestito al club di Souper Ligka Ellada, figuriamoci dopo. E cosa aspettarsi, d'altronde, da uno che in Patria è stato da sempre ritenuto un predestinato, tanto da essere soprannominato "The Greek Donnarumma". Più per il precoce talento mostrato, però, che per il fisico e le caratteristiche tecniche, diverse rispetto a quelle dell'ex Milan.



Nato il 17 settembre 2001 nel Pireo, comune dell'Attica situato a poco più di 8 km da Atene, Mandas è un estremo difensore alto 189cm per 78kg di grande fisicità, esplosività ed eleganza. Quando si tuffa sembra assumere le movenze di un'aquila. Dotato di una forte personalità e capacità di leadership, tende infatti a dialogare costantemente con la difesa e a guidare i compagni, trasmettendo fiducia a tutta la squadra. Da buon portiere moderno e completo sa inoltre distinguersi nel gioco podalico. E’ bravo infatti soprattutto nella gestione tecnica della palla e nel lancio lungo e profondo alle punte. Qualità che gli consentono di cavarsela egregiamente ove pressato dagli avversari e nei frangenti più complicati. Sebbene la sua giovane età, si è inoltre già guadagnato la fama di pararigori. Non solo il paragone con l'illustre collega di reparto italiano: in Grecia è conosciuto infatti come "Mr Penalty". Un nomignolo assegnatogli dopo la Coppa dell'Egeo U15 in Turchia. Addirittura 10 i tiri intercettati dal dischetto: 3 contro il Besiktas e 7 su 15 contro l'Altirnodu. Interventi questi assolutamente decisivi, che hanno permesso ai suoi alla fine di alzare la coppa.

Eppure da piccolo non voleva giocare in porta. All'età di 6 anni fa conoscenza con il mondo del calcio, riuscendo ad entrare nell'accademia dell'Aetos Korydallos, piccola squadra del suo quartiere natale. Scoppia però a piangere ogni volta che nelle rotazioni finisce tra i pali. "Ti prometto che, se infili i guantoni, ti farò tirare rigori e punizioni" questa la promessa del suo mister del tempo per fargli cambiare idea. E Mandas accetta subito, sognando un futuro in attacco con la 10 sulla schiena. Non immaginava tuttavia che, dal quel momento, la sua carriera avrebbe subito una sterzata improvvisa e del tutto inaspettata. Dimostra subito un grande potenziale e ottimi margini di crescita rispetto ai suoi coetanei. Ottiene le prime convocazioni con la nazionale greca U17 e U19 ed è anche per questo motivo che, nell'estate del 2017, attira l'interesse di diversi club europei. Tra questi la Fiorentina. Il ragazzo sostiene addirittura un provino con la selezione Primavera, ma alla fine decide di firmare con l'Atromitos, società non distante da casa sua. La scelta si rivela più che mai saggia. Dopo una breve trafila nelle giovanili, Mandas diventa infatti l'estremo difensore più giovane della storia della massima serie ellenica a scendere in campo all'età di 16 anni, 7 mesi e 18 giorni. Da qui è una escalation. Con l'Atromitos mette insieme 33 presenze in 5 stagioni, esibendosi per la prima volta anche nel ruolo di penalty killer. In particolare durante i play out della stagione 2020/21 dove si rivela decisivo per evitare la retrocessione dei suoi. Poi il salto all'OFI Creta nel 2022. Nella prima stagione colleziona un solo gettone, mentre lo scorso anno si consacra definitivamente, aggiudicandosi perfino il titolo di miglior portiere, grazie a 8 clean sheet su 26 presenze. Si fa dunque avanti la Lazio, che la scorsa estate lo tessera nell'ultimo giorno disponibile di calciomercato. Il resto è storia recente. Il ragazzo si fa largo con lavoro e dedizione, superando nelle gerarchie un veterano come Sepe. Esordisce, come anticipato, prima nel derby romano di Coppa Italia e poi in Serie A negli ultimi minuti finali della partita con l'Udinese. Dunque le parate nel successivo incontro col Frosinone determinanti per la vittoria e per ritrovare morale in una stagione difficile. L'ora di Mandas sembra finalmente scoccata e la Lazio spera di aver trovato un guardiano della porta affidabile per il presente e il futuro.



Foto: Twitter S.S. Lazio