ESPLOSIVITÀ E DINAMISMO: JAKUB JANKTO, PREGIATA OREFICERIA UDINESE
18.10.2016 | 09:25
La sua rete aveva gelato lo Juventus Stadium e illuso l’Udinese, ma alla fine non ha portato in dote punti. Ciò non toglie che sabato 15 ottobre 2016 resterà una data scolpita eternamente nella mente di Jakub Jankto, il rampante centrocampista della Repubblica Ceca Under 21 entrato di diritto nella galleria dei privilegiati: roba per pochi eletti segnare il primo gol in Serie A al monumento per eccellenza, al secolo Gianluigi Buffon. Vero, dopo la leggerezza di Hernanes Gigi ci ha messo del suo, facendosi passare il pallone sotto il corpo, ma va rimarcata anche la capacità di cogliere l’attimo da parte del nostro personaggio del giorno, che appena ha intravisto lo spiraglio giusto non ci ha pensato due volte ad armare il suo sinistro dalla distanza, una delle specialità della casa. “Sono emozionatissimo per il mio primo gol in Serie A, è bello averlo segnato in casa della Juve, contro Buffon poi! Purtroppo abbiamo sbagliato qualcosa nel secondo tempo, ma credo che nel complesso abbiamo fatto una grande partita, meritavamo qualcosa di più. A chi mi ispiro? Da piccolo il mio idolo era il mio connazionale Nedved, oggi l’ho incrociato ma non ho potuto incontrarlo, mi sarebbe piaciuto molto. È stato un grande giocatore per tutto il Paese, vincendo anche un Pallone d’Oro. Sono molto contento di aver segnato praticamente contro di lui”. Queste le dichiarazioni rese da Jakub nella zona mista dell’impianto torinese, al primo forte impatto con le telecamere italiane.
Di lui si diceva già un gran bene, l’anno scorso ad Ascoli in B aveva contribuito in maniera notevole alla salvezza dei marchigiani, con 5 reti e 9 assist in 34 partite alla prima stagione da titolare nel suo percorso da professionista. Ma, una volta rientrato alla base dopo il prestito, serviva la controprova anche nella massima serie. E Jankto non ha perso tempo: alla seconda presenza dal primo minuto, dopo quella del Mapei Stadium contro il Sassuolo e i due spezzoni con Lazio e Fiorentina, ha lasciato il primo segno tangibile. Beppe Iachini lo aveva lanciato, Gigi Delneri ha avallato in pieno l’intuizione del predecessore…ed ecco che i Pozzo iniziano a gustare la valorizzazione dell’ennesimo gioiellino scoperto, in giro per il mondo, dal formidabile settore scouting, inimitabile fiore all’occhiello di una famiglia che recentemente si era concentrata più sul Watford militante nella ricca Premier, ma che adesso può esibire in vetrina il versatile specialista ceco, in grado di ricoprire con profitto tutti i ruoli del centrocampo. JJ infatti nasce centrale ma rende benissimo anche da mezzala e sulla trequarti, a voler tacere del fatto che Petrone all’ombra del “Del Duca” lo impiegava sull’esterno. Il prototipo del centrocampista universale, insomma, munito di un ottimo fisico (184 cm per 73 kg), corsa, intelligenza tattica, esplosività e vizio del gol. Nel virgolettato di cui sopra il riferimento a Nedved, mentre in passato Jankto aveva professato la sua ammirazione per l’altro connazionale Rosicky e il “cugino” slovacco Hamsik, caratteristiche tecniche diverse ma campioni comunque accomunati dalla rinomata capacità di trovare la porta con facilità o, comunque, fare la differenza dalla cintola in su.
Jakub nasce a Praga il 19 gennaio del 1996 e a già ai tempi delle scuole elementari entra nel vivaio dello Slavia Praga, dove percorre tutta la trafila delle giovanili fino all’età di 18 anni, escalation analoga con le rappresentative juniores della Repubblica Ceca, dall’Under 17 in poi. Dopodiché arriva la chiamata da Udine, subito aggregato alla Primavera di Mattiussi dove si impone subito all’attenzione generale, siglando 4 reti nelle 27 occasioni in cui viene chiamato in causa tra campionato e Coppa Italia di categoria. Dell’esperienza ad Ascoli vi abbiamo già parlato, per quanto riguarda il futuro giova ricordare che nel mese di settembre autorevoli tabloid inglesi lo hanno accostato a diverse società di Premier League, nella fattispecie Arsenal, Leicester, Stoke e Bournemouth. Ancora è prematuro affrontare il discorso, ma con sufficiente certezza si può già affermare che i Pozzo con Jakub Jankto centreranno l’ennesima plusvalenza da urlo della loro storia. Da Balbo e Amoroso ai più recenti Handanovic, Benatia, Cuadrado e Alexis Sanchez, l’elenco dei calciatori scovati all’estero e rivenduti a peso d’oro è lunghissimo: ne uscirebbero fuori – non una ma – due squadre da scudetto.
Foto: The Guardian