ESTRO, RAPIDITÀ E GOL PESANTI: EVERTON SOARES, LA NUOVA PEPITA DEL GREMIO
13.12.2017 | 10:45
È il Gremio la prima finalista del Mondiale per club Fifa, edizione 2017. Come da pronostico, i campioni di Libertadores, seppur con tanta fatica e dopo un’autentica maratona, hanno la meglio del Pachuca, arresosi solo ai supplementari. All’“Hazza Bin Zayed” di Al-Ain, i campioni d’America hanno infatti avuto bisogno di un guizzo del nuovo entrato Everton, che ha beffato i messicani al 95′: palla ricevuta da Cortez sulla rimessa laterale, dribbling su due avversari, finta di corpo in area e destro fulminante sul palo più lontano a battere Perez. Una mazzata letale per il Pachuca, incapace di reagire anche a causa dell’espulsione rimediata al 109′ da Guzman. I brasiliani, allenati dall’ex romanista Renato Portaluppi, volano così in finale per la terza volta nella loro storia, dopo il trionfo del 1983 e il ko ai rigori del 1995. Nell’ultimo atto del Mondiale per club, il Gremio se la dovrà vedere con la vincente di Al Jazira-Real Madrid. Il Tricolor nell’Olimpo del calcio, merito anche e soprattutto di Everton: è lui che fa la differenza, entra e cambia la partita. Il suo gol, bellissimo e nato da una sua azione personale, regala la finale al Gremio e una notte di gioia per il popolo di Porto Alegre.
Nato il 22 marzo 1996 a Maracanaú, Everton Sousa Soares cresce calcisticamente nelle giovanili del Fortaleza. Nel 2012, all’età di 16 anni, passa al Gremio con il quale debutta in Série A il 20 aprile 2014 in occasione del match contro l’Atlético Paranaense. Durante il proseguo della stagione, però, viene utilizzato di rado, complice anche qualche problema fisico, ma a partire dall’annata successiva il gioiello brasiliano trova più spazio tra le fila del Tricolor: il 6 settembre arriva la prima gioia della sua carriera nella partita contro il Goiás. Una crescita esponenziale, che permette a Everton di diventare a stretto giro di posta un elemento fondamentale nello scacchiere di Portaluppi. Basti pensare che lo scorso 9 marzo, il 21enne ha raggiunto la 100ª presenza con la maglia del club di Porto Alegre. Già nell’anno passato l’esterno offensivo classe ’96 si era imposto nelle sue sporadiche apparizioni in Série A con diversi gol – alcuni dei quali molto pesanti – che lo avevano reso uno dei prospetti più interessanti del futebol gaucho, quest’anno sembra essere quello buono per vivere una stagione da protagonista, con le big del Vecchio Continente che hanno iniziato a monitorarlo con attenzione. Le accelerazioni improvvise della manovra e soprattutto gli inserimenti alle spalle della difesa sono la chiave del gioco del Gremio e in questo contesto la classe di Everton riesce ad emergere benissimo. Attaccante rapido e guizzante, perfetto come esterno in un tridente o come seconda punta, il giovane talento verdeoro è stato in grado di collezionare 8 reti e 5 assist nelle 32 presenze in campionato, contribuendo in maniera decisiva al trionfo dei suoi nell’ultima edizione della Copa Libertadores. Dotato di una velocità supersonica e di un grande dribbling anche nello stretto, il 21enne di Maracanaú è molto freddo in area di rigore, caratteristica non sempre presente nel Dna dei calciatori brasiliani, predisposti per natura alla giocata di classe piuttosto che alla concretezza sottoporta. Estro, rapidità e gol pesanti: nonostante l’ottima tecnica individuale, Everton è in grado di bucare le retroguardie avversarie con una facilità disarmante. Chiedere al Pachuca per credere… Il Gremio si gode lo splendido stato di forma di Everton Soares, la nuova pepita sfornata dal club gaucho e assoluto protagonista nella marchia Tricolor verso il trionfo in Libertadores e verso la finalissima del Mondiale per club, dove presumibilmente dovrà vedersela con la corazzata Real Madrid. Ma con questo Everton in stato di grazia, anche le Merengues di Zidane e CR7 fanno sicuramente meno paura.
Foto: Twitter ufficiale Gremio