CLASSE, GARRA E VISIONE DI GIOCO: EZEQUIEL BARCO, LA NUOVA JOYA ARGENTINA
15.12.2017 | 10:40
Da una parte il tentativo di rimonta, dall’altro la voglia di tornare ad essere il Rey de Copas a 7 anni dall’ultimo trionfo, avvenuto proprio in Copa Sudamericana e contro una brasiliana (Goias): Flamengo-Independiente non è mai una partita come tutte le altre, soprattutto se in palio c’è il trofeo tanto ambito da chi ha iniziato il torneo dal 1° turno (il Rojo) e da chi è arrivato dalla Copa Libertadores (i rubronegros). Si parte dalla vittoria argentina e dal 2-1 dell’Estadio Libertadores de America. Il ritorno si gioca al Maracanà, uno dei templi del calcio sudamericano. Al 30′ i padroni di casa passano in vantaggio: ancora una volta le palle ferme fregano l’Independiente, che subisce gol su un’azione perfetta del Flamengo, scatenata da una punizione di Diego e finalizzata da Paqueta, che insacca per l’1-0 che varrebbe la coppa. Ma il vantaggio rossonero dura poco: nome minuti più tardi, Cuellar stende in area Meza, per l’arbitro è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il 18enne Ezequiel Barco, che resta glaciale davanti al portiere avversario e trasforma il penalty, segnando l’1-1 che regala all’Independiente la vittoria nella Copa Sudamericana 2017. Il Rey de Copas torna tale 7 anni dopo, battendo nuovamente una brasiliana e conquistando un nuovo trofeo. È l’apoteosi per un Rojo che ha conosciuto anche l’onta della retrocessione in questi 7 anni, è l’apoteosi per Ezequiel Barco in quella che sarà la sua notte d’addio all’Independiente. La nova joya argentina saluta la sua gente con la rete che vale il trofeo: presto sarà un giocatore dell’Atlanta United dove ad attenderlo c’è il suo connazionale Tata Martino.
Ezequiel Barco nasce il 23 marzo 1999 a Villa Gobernador Galvez, in Argentina. Vive fin da piccolo in una situazione sulla soglia dell’indigenza e, come in molte periferie sudamericane succede troppo spesso, è un pallone fatto di vari rammendi l’unica ancora di salvataggio per lui e per una generazione con il destino segnato, nella maggior parte dei casi. Arriva all’Independiente a inizio 2015 dall’Associazione Atletica Jorge Bernardo Griffa, società che si occupa di far crescere giovani calciatori situata nella zona sud di Rosario. Inizia a giocare per il Rojo nella Settima Divisione, qui viene soprannominato “El Turri” dai compagni di squadra per la somiglianza con un loro amico molto anziano, poiché Ezequiel dimostra più anni di quelli che ha sia fuori che dentro il campo. Non a caso brucia presto le tappe della sua carriera. Arriva subito in Sesta e viene poco dopo aggregato alle Riserve fino a farsi notare dall’allenatore della prima squadra, Gabriel Milito, bandiera del club con un passato al Barcellona, uno che di talenti ne ha visti giocare. Milito lo convoca per il precampionato del 2016 e rimane rapito dalle sue qualità tanto da decidere di promuoverlo. La società non resta a guardare e per evitare brutte sorprese decide di offrire a Ezequiel un contratto di cinque anni, il suo primo da professionista. Fa il suo esordio nell’incontro di Copa Argentina perso dall’Independiente per 1-0 con il Defensa y Giustizia mentre gioca la sua prima partita di Primera Division contro il Belgrano il 28 agosto, chiusa con una vittoria per 1-0. Nella giornata successiva arriva il suo primo gol contro il Godoy Cruz che chiude la gara sul 2-0. Da quando è stato impiegato per la prima volta, Ezequiel è diventato un titolare inamovibile nello scacchiere di Milito, a testimonianza della classe e delle incredibili qualità del giovanissimo talento classe ’99. Barco è un ragazzo dal fisico minuto: il suo 1.67 metri lo rendono spesso vittima di cadute sui contrasti, ma i suoi 67 chili fanno acquisire alla sua strutta fisica un baricentro basso e ben bilanciato. Questo, unito a una notevole rapidità e destrezza con i piedi, lo rendono una preda difficile da prendere per i difensori avversari. I paragoni con Lionel Messi, Sergio Aguero e Paulo Dybala si sprecano e sorgono quasi naturali, sia per i mezzi fisici che tecnici. Il suo ruolo naturale è quello di trequartista, ma Ezequiel può essere impiegato anche come interno di centrocampo per merito della sua grandissima visione di gioco. I suoi punti forti? Il dribbling e la progressione palla al piede. Lo si denota anche dai numerosi falli subiti a partita, che dimostrano la difficoltà degli avversari di fermare il classe 1999. “El Turri” ha la capacità di saltare più volte l’uomo grazie al suo ottimo controllo di palla e alla sua agilità, si dimostra molto abile negli inserimenti in area di rigore, spesso una costante spina nel fianco per le difese avversarie. Nonostante la stazza, cerca di lottare su ogni pallone, si inserisce negli spazi e a volte gioca in zone che non gli competono, caratteristiche che evidenziano la garra del giovane calciatore. Su di lui hanno messo gli occhi tanti top club europei, ma il futuro di Ezequiel Barco sarà nella MLS: secondo le ultime indiscrezioni, dopo aver salutato l’Independiente con la rete che vale la Copa Sudamericana, la nova joya argentina nei prossimi giorni sarà un giocatore dell’Atlanta United del Tata Martino, con l’obiettivo di consacrarsi come realtà della Major League Soccer. Le premesse ci sono tutte, in attesa del grande salto nel Vecchio Continente, tappa obbligatoria per chi vuole diventare un fuoriclasse di livello mondiale. Un cosa è certa: in futuro sentiremo parlare ancora di Ezequiel Barco.
Foto: Twitter Independiente