Fabbri: l’arbitro che scontenta tutti, sempre. Sintesi perfetta del disastro in corso
Michael Fabbri è l’arbitro perfetto, si fa per dire, per scontentare tutti. Sempre. A parte il continuo comizio di ieri durante Samp-Milan e il modo di porsi dinanzi al problema, come se il protagonista fosse sempre lui. Con una confusione continua e un metro di giudizio mai uniforme, basterebbe rivisitare le partite da lui dirette. E magari qualche interpretazione del Var oppure al Var, un disastro continuo. Ora, a noi di arbitri piace parlare poco, ma il livello attuale - dal punto di vista tecnico - è lontano anni luce (vorremmo dire secoli luci...) dai momenti d’oro quando c’erano interpreti all’altezza della Serie A e internazionali veri. Oggi basta poco per essere internazionali e quel poco magari non è fatto bene. Un solo consiglio: rivisitate a ritroso le partire dirette da Fabbri, sempre enormi amnesie e piccoli-grandi disastri. Ci vorrebbe un designatore che, anziché dire “
siamo i più bravi, i più forti e più belli”, memorizzasse il seguente concetto: anziché ritenere le critiche giuste, basterebbe guardare cosa accade ogni settimana e verificare il livello che sta sprofondando sempre più. Per fortuna ci resta la libertà di dire ciò che pensiamo, dinanzi all’evidenza, senza omissioni o sconti. Basterebbe un minimo, anche mezz’ora, di sana autocritica per verificare che siamo arrivati al punto nettamente più basso della storia arbitrale. E Fabbri è la sintesi perfetta del disastro in corso, siamo in piena caduta libera. Foto: sito Aia