Fabiani: “Abbiamo proposto a Felipe Anderson un rinnovo di cinque anni”

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Il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani, nel corso di una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali del club biancoceleste, tra i tanti temi toccati, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul rinnovo di Felipe Anderson: Rinnovi? Stiamo andando avanti: li abbiamo già fatti a Patric, Provedel. Stiamo parlando soventemente con l'entourage di Anderson, gli abbiamo fatto una proposta di cinque anni, dettata anche dal fatto che ci troviamo di fronte a un vero professionista, un ragazzo che può giocare ancora per tanti anni. Questo sta a significare che la proprietà, che la Lazio, ci tiene. Non si tratta di cifre insignificanti, sarebbe il terzo della rosa che prende cifre importanti. La volontà del club c'è tutta, poi passeremo ad affrontare anche la questione di Zaccagni. Cercheremo di andare incontro alle esigenze del ragazzo. Ha dimostrato di dare un apporto significativo alla Lazio. Ci dev'essere comunque la volontà dall'altra parte. Se gli offrono 50 milioni di euro, tu devi alzare le mani. Kamada? Su Kamada c'è da fare chiarezza su una cosa: noi ci siamo legati a lui per un anno, avremmo voluto fare un pluriennale. L'entourage ha preferito fare il contratto di un solo anno. Noi, pur di prenderlo, gli abbiamo concesso anche questa clausola. A fine anno vedremo cosa vorrà fare. L'importante è che si vada avanti con la programmazione. Penso che tutti siano utili, nessuno indispensabile. Dispiace vedere questi tifosi arrabbiati, delusi, ci mancherebbe altro. Vorremmo tutti quanti noi gioire insieme a loro. Dobbiamo fare un programma e costruire un modello, che però non può prescindere da quello che dicevo prima: il tesserato al servizio della società. Questo concetto s'era smarrito. Sarri? Se Sarri ha deciso di gettare la spugna, anche se il sottoscritto col presidente hanno tentato fino alle 18 del pomeriggio di convincerlo, è probabilmente perché aveva capito che il giocattolo non funzionava più. Non ha accettato seduta stante le dimissioni, ma gli è stato riconosciuto lo stipendio fino a giugno, a lui e al suo staff. Era intenzionato a firmare le dimissioni senza prendere un euro. Il presidente ha detto 'è una persona per bene, riconosciamogli lo stipendio fino a giugno'. Passano troppi messaggi negativi, le verità - non si sa perché - vengono sempre nascosti. Tudor? Si è andati subito verso una soluzione che ci dava la possibilità, anzitempo, di iniziare un programma tecnico. Ogni allenatore ha la sua caratteristiche, il suo modo di giocare. Tudor è stata una scelta programmata. Infortunati? Ce la portiamo dietro da inizio anno, non è dipeso da una cattiva gestione dello staff tecnico, la stragrande maggioranza di questi infortuni sono traumi. Zaccagni la caviglia, Provedel la caviglia. Sono tutti infortuni traumatici, eccezion fatta per qualche affaticamento. Le fatiche si fanno anche sentire. La stagione? Potevamo fare meglio, a inizio campionato non c'è la Champions, e noi molte gare le abbiamo sbagliate lì. Con 10/11 della squadra che l'anno scorso aveva ottenuto il secondo posto. Non tutte le cose vengono per caso, probabilmente c'è sempre una ragione. E qualcosa sta emergendo. Io non sto qui per soldi, non prendo 500, 400, un milione. Sono qui per spirito e per dare un servizio e se mi accorgo che qualcuno vuole fare il paraculo sulle spalle della Lazio, penso che gli dica molto molto male". Foto: Twitter Lazio