Fabiani: “Anno di rilancio, non di ridimensionamento. Dia? La volontà è quella di prenderlo”
14.08.2024 | 18:50
Angelo Fabiani ds della Lazio, ha fatto il punto sul mercato a pochi giorni dall’inizio della stagione biancoceleste.
Queste le sue parole a Radio Radio: “Questo è un periodo di rilancio, non di ridimensionamento. Il dubbio nel tifoso è lecito, molti giocatori non vengono da palcoscenici importanti, ma puntando su giocatori giovani abbiamo visto dei profili interessanti. Tutto quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo con il pensiero di migliorare rispetto a un passato importante”.
La Lazio ha un forte decifit di qualità, in questi 20 giorni si potrà migliorare la squadra da questo punto di vista? “Non bisogna vivere la sindrome del passato. Anche Luis Alberto, Immobile, Sergej hanno dovuto adattarsi nei primi tempi, noi ci auguriamo che questi giocatori che abbiamo preso possano in futuro sostituire al meglio questi calciatori importanti che sono andati via. Ogni società ha a disposizione della strumentazione che permette di fare una risonanza magnetica del calciatore. Tutti hanno dubbi su Dele-Bashiru, noi lo abbiamo visto in Turchia dal vivo. Lui ha delle accelerazioni che in entrambe le fasi raggiungono picchi da 37 km/h. Si parlava di Folorunsho, non è che lui abbia grande tecnica, ma ha un motore devastante e con il calcio di Baroni potrebbe essere un giocatore interessante. Poi un pizzico di qualità ci vuole, in questo senso abbiamo avuto ampie garanzie fisiche su Castrovilli e sarà lui ha dare quel pizzico di qualità in più. Poi ci sono altri giocatori, che magari si conoscono poco, ma sostengo questi ragazzi faranno parlare si sé. Io sono molto attento al calciatore che sia un professionista esemplare prima fuori dal campo. Io farò di tutti per conseguire dei risultati, poi come si dice ‘che Dio ce la mandi buona'”.
Come è stato il concedo di Ciro Immobile?
“Il congedo di Immobile non è stato dei migliori da un punto di vista umano, avevo un ottimo rapporto con lui. Due giorni prima del ritiro mi ha chiamato dicendomi che stava in forma, che avrebbe fatto 20 gol. Il giorno successivo gli è arrivata questa proposta, avrà fatto le sue valutazioni e ha manifestato la volontà di andare via e davanti a questa voglia non è giusto frenare. Poi che sono dispiaciuto è ovvio, ma fa parte delle logiche di mercato”.
Sulla stagione: “Noi avevamo nel nostro settore giovanile un 2008 e un 2005, ma per una normativa aberrante che gli consente di tesserarsi con squadre di terza serie e di ottenere un parametro minimo, prendono e vanno via. Poi veniamo sbeffeggiati da qualcuno che ci dice che ce li siamo fatti scappare, ma non è che noi ce li facciamo scappare. Le istituzioni che promuovono delle norme dovrebbero prendere la sana abitudine di convocare anche persone che stanno da tempo nel calcio, fare una tavola rotonda e per capire la complessità del sistema. Non posso comprendere come la Fifa possa svincolarsi, andare all’estero e tornare in Italia in un’altra società. Perché quindi la Lazio non lancia giovani? E’ difficile. Un Sardo quest’anno avrebbe avuto l’opportunità di avvicinarsi alla prima squadra, magari fare anche l’esordio e ha preferito cambiare aria. Il calcio oggi è diventato complicato, prima due società si mettevano d’accordo, oggi intorno a un calciatore ce ne sono cinque tra procuratori, mediatori, famiglia… oggi è diventato davvero complicato operare, a meno che non si sotto sta a una regola assurda. Quando viene un agente e chiede 2 milioni di commissioni e una percentuale sull’ingaggio del giocatore è inaccettabile. Bisogna mettere una regola. Ci sono società saltate in aria per pagare le commissioni”.
Ci sono aggiornamenti su Dia? “Oggi mettere tutti d’accordo non è semplice. Con la Salernitana abbiamo un accordo e già i moduli firmati da loro. Bisogna ora mettere d’accordo le altre società, dell’avvocato, dell’agente e del calciatore. Stiamo trovano la quadra. La nostra volontà è di prendere Dia, ci hanno chiesto un giorno di tempo e ora aspettiamo una risposta dall’entourage”
Sul vecchio mercato? “I ragazzi quest’anno hanno un anno in più nella Lazio, quindi possono dare qualcosa in più ed è quello che ci auguriamo, poi sarà il campo a dirci se sono da Lazio e se abbiamo fatto investimenti giusti. A confortarmi è che molti di loro hanno avuto richieste dall’Italia e dall’esterno, ma abbiamo voluto non metterli sul mercato, altrimenti non si riesce a costruire una giusta alchimia”.
Foto: sito Lazio