Fabiani e la Lazio: una lunga rincorsa figlia della gavetta
La
Lazio ha ufficializzato la nomina di Angelo
Fabiani come nuovo direttore sportivo, spazzando via la ridda di voci senza senso dell’ultimo periodo. Per Fabiani è il coronamento di una rincorsa lunghissima e molto figlia della gavetta. Chi lo conosce da tanto tempo non può dimenticare i primi passi con l’
Astrea dove bisognava mandare in orbita una squadra composta da dipendenti ministeriali. Ma Fabiani ha dimostrato di sapersi adattare a qualsiasi latitudine, di sicuro nei suoi ricordi ci sarà sempre nitido il
Messina, ma tra
Triestina, Grosseto, Genoa, Venezia e
Ascoli ha saputo vivere momenti diversi. Soprattutto lo hanno chiamato a viverli, una valigia idealmente (e non) sempre pronta per andare in giro per l’Italia. La svolta è stata nel 2014 quando
Lotito lo ha chiamato a
Salerno, in Serie D: doveva essere una parentesi breve, ma si è allungata fino al 2022. Lotito è stato una scintilla, rapporto consolidato, un confronto spesso pepata ma all’interno di un’amicizia indiscutibile. Così quando ha dovuto decidere tra un ruolo senza nomina ufficiale in casa Lazio e un’esperienza altrove (le offerte non mancavano), Fabiani non ha avuto dubbi. È entrato dalla finestra, si è occupato di altre cose, consapevole che molto presto avrebbe avuto in tasca le chiave della porta principale. Oggi la nomina, quattro anni di contratto dopo una lunga rincorsa figlia della gavetta. sito uff salernitana