Fabiani: “Seguivamo Provstgaard da agosto. Pellegrini fuori rosa? È una scelta del tecnico”
06.02.2025 | 16:10

Le parole del direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani in conferenza stampa, in occasione della presentazione di Ibrahimovic, Provstgaard e Belahyane.
Sul difensore danese, arrivato a Roma dopo una trattativa che vi abbiamo raccontato con una prima esclusiva del 2 febbraio.
“Il 25 agosto in una gara di Superliga mandai a vedere Provstgaard, questo sta a significare che era un giocatore da noi già attenzionato e che avevamo scovato tra i tanti profili che osserviamo durante lo scouting. È chiaro che poi va visto dal vivo, quello che fa vedere il video non dà mai la completezza. Lo mandai a vedere ad agosto da un nostro osservatore e ci confermò le nostre percezioni sul giocatore. Non è stato mai lontano dalla Lazio, poi ci sono altre cose che distolgono ma quando stringi la mano al procuratore, al giocatore e alla società sei sicuro che il ragazzo verrà alla Lazio. Ero super tranquillo. La lista la consegneremo a breve, sono state fatte delle riflessioni con l’allenatore. Non bisogna alterare equilibri che fin qui hanno fatto la differenza all’interno dello spogliatoio. Più tardi saprete i calciatori messi in lista UEFA”.
Su Pellegrini, ora fuori rosa per via della decisione del tecnico Baroni, e che secondo nostre indiscrezioni quest’estate ha ricevuto una proposta dal Como (andato poi su Valle):
“Mi sarebbe piaciuta la stessa domanda quando non c’era Hysaj a settembre. Rispondo seramente perché non mi sottraggo mai alle domande dicendo sempre la verità. La valutazione di mettere in lista alcuni giocatori spetta al tecnico in base alle esigenze, certamente avallata dalla società. Se è emerso che Pellegrini non fa parte della lista in Serie A è una scelta ponderata a 360 gradi dal tecnico, avallata dalla società per cui si è presa questa strada. Poi ci possono essere i se e i ma, ma nella vita con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Ci sono dei percorsi da affrontare e poi ci sono delle idee che possono essere giuste o sbagliate. Basic fino a tre giorni prima era in procinto di andare alla Cremonese e non è voluto andare, poi c’è stato il Sassuolo e non si è fatto nulla, ma noi lo avremmo dato. Poi l’allenatore fa delle valutazioni, pensa che il ragazzo possa tornare utile e io non posso entrare nella testa dell’allenatore e di ciò che pensa l’allenatore. Devo assecondare le sue richieste, questo non significa che la società non avalla. La società va dietro alle indicazioni del tecnico, così come in alcune circostanze è il tecnico ad andare dietro alle indicazioni della società. Se avessimo preso Nesta il tecnico sarebbe stato più contento, ma abbiamo una linea guida su dei giovani che possono diventare giocatori importanti. Ci hanno chiesto diversi giocatori, anche lì il tecnico ha messo il veto e noi abbiamo avallato in linea con la coerenza che abbiamo. Non vogliamo smantellare, ma puntellare e rinforzare la squadra. Questo è quello che accade a gennaio, poi a luglio si apre un nuovo modo di fare mercato. Se dovesse andar via Castellanos dovrò prendere un giocatore migliore, la società non andrà mai a indebolire l’organico. Noi in estate lo dico francamente potevamo mettere in tasca un qualcosa come 100 milioni facendo delle cessioni, abbiamo detto di no perché abbiamo fatto delle considerazioni tra il presidente, il direttore e l’allenatore per rispettare la piazza. I veri acquisti nel mercato di riparazione sono state le permanenze di alcuni calciatori”.
Su Noslin e Tchaouna: “Sono due giocatori molto giovani, bisogna aspettarli è forzata come situazione perché quando sono entrati hanno sempre dato il loro contributo. Ci sono degli equilibri di squadra, alcuni giocatori magari giocano meno, ma non ci sono giocatori con mille minuti e giocatori con 50. I giocatori di movimento sono 14, da lì non si scappa. Il dato positivo è il modus operandi di Baroni, quando giocava in Europa cambiava 7-8 elementi rispetto a chi giocava in campionato. È chiaro che quando poi vengono meno le coppe giocano spesso determinati giocatori perché sono più affidabili. Siamo soddisfatti di Tchaouna, abbiamo rifiutato bei soldi fino all’ultimo giorno. Siamo strasoddisfatti di Noslin, sono convinto che questi giocatori faranno qualcosa di importante nel futuro della Lazio. L’importante è che anche i nuovi hanno trovato un gruppo sano, questo significa che il gruppo è affiatato e pulito. C’è un gruppo che rispetta e si rispetta”.
Sui rinnovi: “Non penso che ci siano impellenze, ora chiuso il mercato si può lavorare su qualche situazione che può emergere. Abbiamo il buon Pedro che ha 28 anni, a Braga l’ho visto come uno di 28 anni e non di 37. È andato in scadenza e gli è stato rinnovato il contratto. Chi si comporta bene la società non farà mancare nuovo contratto. Marusic e Mandas sono meritevoli di attenzioni e di adeguamento da una parte e di rinnovo dall’altra, detto che Marusic si rinnova il contratto automaticamente di un anno”.
Foto: sito Lazio