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FACUNDO FERREYRA, LO SHAKHTAR HA TRA LE MANI IL NUOVO SALAS

08.04.2016 | 10:26

Nella magica serata del fatidico ritorno di Jurgen Klopp a Dortmund e del derby iberico tra Athletic Bilbao e Siviglia un lampo di luce ha squarciato i quarti di finale di Europa League. Un argentino che gioca in Ucraina, non proprio un habituée. Eppure quest’argentino è stato tra gli assoluti protagonisti del pesante successo dello Shakhtar Donetsk in casa dello Sporting Braga. Parliamo di Facundo Ferreyra, l’attaccante classe 1991 che sin dai primi anni di carriera in patria veniva definito come il “nuovo Salas”. Da questa stagione, un paragone non così azzardato. Certo, la continuità di rendimento dovrà essere la base per poter reggere il confronto anche in futuro, così come qualche trofeo in più messo in bacheca. Ma la strada è quella giusta. Così come le doti fisiche e tecniche messe in mostra anche in campo internazionale: 186 centimetri di altezza, sangue freddo sotto porta tipico dei grandi bomber sudamericani, precisione, rapidità, intelligenza tattica, senso del gol. Qualità messe in mostra in toto in occasione del provvisorio 0-2 in terra portoghese: cross rasoterra dalla destra di Marlos e tocco sotto morbidissimo con il destro ad anticipare l’uscita bassa di Matheus. Un gesto non da tutti, una marcatura che virtualmente ha già spedito gli uomini di Lucescu alle semifinali. In pochi parlano di questo Shakhtar: vuoi vedere che sono proprio loro la sorpresa stagionale in campo europeo?


Ma Facundo Ferreyra, specie se inserito in un binomio che chiama in causa il calcio italiano, è un nome tutt’altro che sconosciuto. O, almeno, potenzialmente dovrebbe essere così. Perché negli ultimi anni diversi club di casa nostra si sono messi sulle sue tracce, senza tuttavia riuscire a portarlo nel Belpaese. Nel 2012 il primo a provarci è stato il Siena, che lo notò quando ancora giocava nella Seconda Divisione argentina con la maglia del Banfield; qualche mese dopo fu Ariedo Braida (all’epoca al Milan) a metterlo nel mirino; nel 2013 ecco farsi avanti la Fiorentina, allettata non poco dal fatto che il giocatore possedesse anche il passaporto italiano. Relazioni eccellenti, valutazione di almeno cinque milioni di euro. Poi non se ne fece più nulla. Due anni fa il tentativo del Genoa, la scorsa estate quello della Sampdoria: tutto inutile. La carriera di Ferreyra si è snodata tutta tra Banfield, Velez e poi con l’approdo a Donetsk, oltre a una parentesi “fantasma” con il Newcastle (zero presenze nella stagione 2014/2015). Quest’anno sta confermando quanto di buono fatto vedere nella sua prima esperienza in Prem’er-Liha. Parallelismi pesanti: qualcuno con il Matador Marcelo Salas, altri con il Principe Diego Milito. Lui ha sempre preferito restare se stesso e non cercare negli altri un appiglio di notorietà che potesse agevolarlo nella grande scalata pallonara. Il suo contratto scadrà a giugno del 2018, in Ucraina sta bene. E se a maggio dovesse alzare al cielo qualcosa di importante, potrebbe incrementare un albo d’oro che al momento conta 2 scudetti con il Velez, 1 campionato e una Supercoppa nazionale con lo Shakhtar. Stavolta, però, l’obiettivo è di livello europeo. Tutta un’altra storia.


Foto: Shakhtar on Twitter