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Faggiano: “A gennaio contatti con Giovinco. Gervinho? Qualcuno del suo entourage voleva l’addio”

23.04.2020 | 20:56

Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, ha parlato durante una diretta Instagram con ParmaLive.com. Queste le sue dichiarazioni:

Sulla decisione di tagliare una mensilità ai tesserati: “E’ stata fatta per un senso di dovere verso la nazione, verso tutti, i tifosi del Parma e del calcio in generale. E’ stata una scelta ponderata, voluta da tutti”.

Sul possibile ritorno in campo a giugno: “Non mi esprimo, negli ultimi tempi non si è capito nulla. Tante parole, tutti cercano di fare qualcosa, però dare una data è azzardato. Noi aspettiamo, cerchiamo di andare avanti senza chiacchierare”.

Sull’attuazione dei protocolli sanitari imposti dalla FIGC: “Già dai primi di marzo abbiamo sanificato il centro. Non dobbiamo pensare solo a noi, anche la Juventus non è pronta per una cosa del genere. Noi dovremo prendere delle camere d’albergo vicino a Collecchio, con ascensore ed entrata appositamente solo per noi, e due piani”.

Sull’ipotesi di un ritorno di Sebastian Giovinco al Parma: “L’idea c’è stata visto che ho parlato con chi lo segue e con il ragazzo a gennaio, perché se fosse andato via Gervinho dovevamo cautelarci. Il ragazzo sarebbe stato entusiasta dell’idea, ma dobbiamo guardare a tante cose, sia economiche che di lista”.

Sulla scadenza al 30 giugno dei prestiti dei giocatori con la stagione ancora da ultimare: “E’ un falso problema, prima pensiamo a tornare a giocare. Poi se ne parlerà, ma non è un problema”.

Sui rumors a gennaio su Piatek: “Abbiamo parlato ma non era semplice, c’erano tante squadre che potevano permettersi il suo ingaggio. A noi dovevano dare più di una mano per l’ingaggio (ride ndr)”.

Sul caso Gervinho a gennaio: “Quando vuole una cosa la ottiene. Ero nervoso, ti dico solo che il giorno dopo dovevamo andare a Cagliari, ed è stata la prima partita del Parma che non ho visto. Non so se era lui che volesse andare via, ma neanche i procuratori. Penso a qualcuno del suo entourage. Il ragazzo non è andato perché ha firmato tardi, se lui avesse voluto andare avrebbe potuto firmare al mattino”.

Sul futuro di D’Aversa: “C’è un rapporto vero. Ci mandiamo a quel paese e poi finisce tutto dopo un minuto. Viviamo di calcio e di passione, con voglia di fare. Tutti vogliamo gestire situazioni importanti, il Parma è una realtà ambita da tutti, allenatori e direttori. Prima di lasciare Parma ci penseremo mille volte. Roberto come me ha il contratto fino al 2022, ce lo teniamo stretto”.

Sul suo futuro a Parma: “Sarà ancora qui”.

Foto: Parma Twitter