Faggiano: “Il taglio degli stipendi? La squadra ha capito. Aspettiamo una decisione definitiva per la ripresa”

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Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, ha parlato del momento attuale e della ripresa del campionato ai microfoni di Sky: "Il taglio degli stipendi? Tengo a precisare che non dovrei parlare io, ma tutto il gruppo, compresi lo staff e la società. Penso che ci siamo mossi positivamente, la squadra ha capito subito la situazione perché abbiamo a che fare con ragazzi coscienziosi. E' stato un problema che è caduto dal cielo. I ragazzi hanno capito. E' passato qualche giorno perché parlare via conference call non è mai facile e abbiamo parlato con tante persone. I calciatori però hanno fatto la loro scelta, e penso che fare questo passo faccia capire che dietro il calciatore ci sia anche l'uomo". I dipendenti non tesserati potranno donare ore di ferie e di permessi? "Qualcuno aveva già conosciuto periodi di magra perché il Parma veniva da un fallimento. Abbiamo deciso di non togliere nulla a nessun dipendente: nulla viene toccato a chi ha una remunerazione inferiore a determinate cifre. E' una scelta ponderata da tutti e secondo me giusta per tutti. Inoltre sì, tutti i dipendenti stanno donando delle ore. Io col mio contratto non ho potuto, ma ci sono molte adesioni: nei nostri uffici abbiamo gente coscienziosa". Qual è il suo pensiero sul protocollo sanitario della FIGC e sulla ripresa scaglionata? "Partiamo dal presupposto che si dovrebbe capire la volontà di tutti. Oggi ho sentito qualcuno che ha detto: "Basta pensare ai tribunali", è giusto così. Partiamo però dal presupposto che non tutte le squadre di Serie A hanno un centro sportivo. Noi siamo fortunati e lo abbiamo; se però dobbiamo mettere un ragazzo o un dipendente in una camera singola, faremmo fatica anche noi: ci stiamo attrezzando a trovare un albergo nelle vicinanze per ottenere uno o due piani. Non è semplice. I protocolli ci sono e ci saranno, noi faremo di tutto per cercare di continuare questo campionato, se ci sono le prerogative della salute". Questo presupponendo che ci siano i giusti presupposti sanitari: "Dopo Torino-Parma, qualcuno aveva paventato l'ipotesi di giocare lunedì a porte chiuse. Io avevo detto a questo qualcuno: ai fisioterapisti, medici, direttore sportivo, allenatore, arbitri, non ci pensa nessuno? Ci siamo arrivati solo adesso, dopo tanto. Ci si doveva pensare prima, purtroppo si pensava ad altro ma questo non è uno scherzo. Poi non parliamo di Parma-SPAL perché è il passato: ora dobbiamo guardare al futuro, al bene della Nazione, del calcio e degli altri sport. Chi ha deciso di finire il campionato è giusto così, poi il calcio vedrà il da farsi fin quando non ci sarà una decisione definitiva che accontenti tutti e che non porti nessuno nei tribunali, poiché questa pandemia è già una grossa batosta". Foto: Parma Twitter