Faggiano-Meluso-Lo Monaco: quando i direttori lasciano il segno al contrario
Ci sono direttori sportivi (o generali con funzioni da amministratori...) chiamati per fare la differenza in
Lega Pro, ma che il segno lo lasciano al contrario. Certo, ancora si può salvare una stagione vincendo i playoff, oppure (almeno) partecipandovi. Quest'ultimo è il caso del
Catania dove un giorno vi proporremo il costo di certi ingaggi, i cavalli di ritorno senza un senso, le strategie di
Lo Monaco che conosce poco la Lega Pro e si vede. Ora un appello, vincere due partite per assicurarsi la coda della stagione, ma era impensabile - pur considerando la penalizzazione - che il
Catania si sarebbe ridotto così. E cosa dovremmo dire di
Faggiano? Consigliato dal consulente
Di Marzio a
Zamparini, aveva lasciato
Trapani che ha saputo fare a meno di lui pur non aspettandosi un voltafaccia nel bel mezzo dell'estate. A
Palermo ha strappato un ingaggio mega senza alcun tipo di operazioni di mercato, al punto che il congedo è stato rapidissimo. Ma siccome nell'Italia della meritocrazia succede di tutto e di più gli hanno dato "in premio" il
Parma, ha scelto
D'Aversa (allenatore ancora acerbo a certi livelli) e ora non resta che la lotteria dei playoff. Se andasse male, sarebbe il caso di pubblicare la lista degli ingaggi e delle operazioni di gennaio. Chiudiamo con
Meluso a
Lecce? Ha portato
Padalino, lo ha difeso come se fosse una questione di principio per un mese abbondante dopo il derby di
Foggia e la rottura definitiva dell'allenatore con l'ambiente. Poi si è defilato come se nulla fosse accaduto: sarebbe stato meglio sostituire
Padalino un mese prima e non alla vigilia dei playoff per dare al nuovo tecnico (
Rizzo) la possibilità di ambientarsi. Ma
Meluso è reduce da troppe incompiute in Lega Pro, quando parliamo di incompiute ci riferiamo alla voce "campionati vinti". Casella vuota, un motivo ci sarà.