FAGIOLI, IL PUPILLO DI MAX
23.02.2021 | 14:00
La Juve in grande emergenza si coccola il talento di Nicolò Fagioli, centrocampista dal grande talento, pronto finalmente per il grande salto.
Contro il Crotone, per il giovane mediano, è stato il battesimo in Serie A, dopo che aveva già esordito da titolare in prima squadra nella gara di Coppa Italia di un mesetto fa con la Spal, dove aveva ben figurato.
Proprio dopo quella partita, Pirlo aveva ammesso che Fagioli avrebbe fatto parte in pianta stabile della prima squadra e complice l’infortunio di Arthur, per Nicolò il sogno di esordire in massima serie è arrivato.
Classe 2001, 20 anni compiuti lo scorso 12 febbraio. Il nome di Nicolò Fagioli è sulla bocca degli addetti ai lavori da circa 3 anni, quando l’allora tecnico bianconero, Massimiliano Allegri, lo portò con la prima squadra in tournee negli Stati Uniti.
Allegri lo aveva mandato in campo contro il Bayern Monaco, a Philadelphia nell’estate 2018. Emre Can aveva chiesto il cambio. Il tecnico ha guardato in panchina, ha chiamato il classe 2001. 17 anni e mezzo all’epoca. Dentro a freddo, senza neanche il riscaldamento.
Fiducia rinnovata pochi giorni dopo, contro il Real Madrid e contro gli All-Star della MLS. Poi, a settembre, Allegri lo aveva incoronato il futuro della Juve, in conferenza stampa: “Abbiamo un ragazzo che si chiama Fagioli, che è un 2001. Vederlo giocare a calcio è un piacere. È un ragazzo che conosce il calcio e i tempi di gioco, sa come e quando smarcarsi, come e quando passare la palla. È bello vederlo giocare. Ragazzi così non vengono fuori tutti gli anni”.
E Max aveva ragione. Tempo qualche anno e Nicolò, juventino puro sangue, è pronto a prendersi la sua Juve. Il massimo, per un ragazzo nato e cresciuto a Piacenza, ma con la Juventus nel cuore sin da piccolo. Grazie al nonno e poi al papà, che lo ha educato al pallone. Fino a 10 anni ha giocato al Piacenza, poi è passato alla Cremonese. Da lì, nel 2015, la chiamata della Juventus. Lo voleva anche l’Inter, che gli aveva messo gli occhi addosso da qualche anno ma i colori del cuore non si rifiutano.
Fagioli nasce da trequartista, ma abile e duttile a spostarsi anche qualche metro più indietro, dotato di un piede educato e di una grande visione di gioco. Andrea Pirlo lo studiava da tempo, sin da quando avrebbe dovuto originariamente allenarlo con la Juventus Under 23, considerandolo il suo erede naturale.
E a pensare che nell’aprile del 2019, Nicolò è stato costretto a uno stop forzato, per operarsi a causa di un’aritmia cardiaca benigna. Cristiano Ronaldo lo ha aiutato molto nel momento in cui fu operato al cuore: “E’ stato molto importante per me, mi è stato vicino provando a farmi spiegare meglio le mie sensazioni allo staff medico“. Per fortuna tutto risolto, poi l’avventura nella Juventus under 23, dove la scorsa stagione ottenne la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro con Pecchia in panchina. Quest’anno con Pirlo sarebbe dovuto essere l’anno del definitivo salto di qualità, ma la promozione del “maestro” alla guida della prima squadra gli ha fatto bruciare le tappe. Per Nicolò, fino a gennaio, 13 presenze, un gol e 3 assist in Lega Pro girone A. Ora l’esordio in Serie A e il futuro è tutto dalla sua.
Foto: Twitter Juventus