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FARAGÒ: VELOCITÀ, FORZA E CAPACITÀ DI INSERIMENTO. UN CENTROCAMPISTA MODERNO PER IL CAGLIARI

20.01.2017 | 09:30

Ad un certo punto della vita arriva per tutti il momento di prendere quella decisione difficile, spesso rimandata, sempre sofferta: abbandonare la propria famiglia per inseguire l’indipendenza, come si dice, iniziare a camminare con le proprie gambe. Ieri, questo momento è arrivato per il giovane centrocampista Paolo Pancrazio Faragò: dopo 13 anni vissuti con la maglia del Novara il talentuoso classe 1993 si è trasferito a Cagliari, realizzando così il sogno di sempre, correre sui campi della Serie A. Un sogno che si realizza, ma anche una capitolo della vita che si chiude per un ragazzo che a Novara era considerato uno di famiglia, orgogliosamente chiamato “capitan futuro”: aveva solo 9 anni quando per la prima volta indossò la maglia del club piemontese. Ora di anni ne ha 23 ed è un ragazzone alto 1 metro e 90: questo è il suo momento, una nuova avventura lo attende, la strada del grande calcio si è aperta davanti a suoi occhi.
Gli inizi. Tanta la strada fatta fin qui dal giovane Faragon: non fatevi ingannare dal naturale accento del nord, perché  nelle vene di questo ragazzo scorre sangue calabrese. Natio di Catanzaro, Faragon si trasferisce a Novara con la famiglia quando ha appena tre anni. A 9 inizia a giocare per la squadra di quella che intanto è diventata la sua città. Tutta la trafila con le giovanili del club piemontese, senza mai trascurare gli studi. Il momento più difficile arriva nell’anno del passaggio dagli Allievi Nazionali alla Primavera. Il giovanissimo Faragò vede quasi sempre i compagni giocare dalla tribuna e a fine anno non viene riconfermato. Una brutta botta per un ragazzo che insegue il sogno di diventare un professionista. Ma le sliding doors della vita a volte sono anche foriere di nuove opportunità: è il luglio del 2011 e mentre lui sta metabolizzando la delusione sulle spiagge dorate della Calabria, arriva l’inaspettata telefonata: deve tornare a Novara e presentarsi al ritiro della Primavera. Il club piemontese era stato promosso in Seria A e le regole imponevano che in rosa ci fossero quattro giocatori formati nel settore giovanile e presenti da più di 5 anni. Il sogno non è finito, c’è una nuova opportunità da cogliere al balzo. L’inizio con la Primavera non si rivela una favola: nei primi sei mesi il campo lo vede poco, ma nel girone di ritorno sfrutta tutte le opportunità che gli vengono concesse, realizzando 10 gol in undici partite. Ed è qui che il giovane Faragò per la prima volta si rende conto che il sogno di diventare un professionista potrebbe davvero realizzarsi.
La grande opportunità. Detto, fatto: nella stagione successiva, a soli 19 anni, nell’ottobre del 2012, fa il suo esordio in Serie B e siccome nulla avviene mai per caso, il destino gli riserva un luogo particolare per il suo debutto nel calcio dei ‘grandi’: la sua Calabria, in un match contro la Reggina. Il mese successivo arriva anche la prima rete fra i professionisti in una sfida contro il Vicenza. Alla fine della stagione le presenze fra campionato e Coppa Italia saranno 16 con ben 4 reti realizzate. La stagione successiva è quella della conferma: passato in pianta stabile in Prima squadra, Faragò colleziona 37 presenze e 6 reti, che però non bastano alla sua squadra ad evitare la retrocessione in Lega Pro. La stagione 2014/15 è però quella della consacrazione personale e di squadra: con il Novara vince il campionato e la Coppa Italia di Lega Pro. In estate arriva la grande soddisfazione personale: con la rappresentativa nazionale vince le “Universiadi 2015” svoltesi in Corea del Sud. Ormai Faragò è diventato uno di punti fermi della squadra piemontese, tanto che nella stagione del ritorno in B colleziona complessivamente 40 presenze impreziosite da 7 reti. Ormai su di lui sono puntati gli occhi di molti club di Serie A, tanto che, già questa estate, lo stesso Cagliari, ma anche la Fiorentina, provano a strapparlo al Novara. Alla fine però l’accordo non viene trovato e Faragò resta a Novara: 20 presenze e 5 gol lo score di questa prima parte di stagione
Un sogno che si realizza. Ed eccoci qui: il Cagliari stavolta non ha titubato e, forte di un discorso già instaurato in estate, ha chiuso l’affare con il Novara. Ma che giocatore ha preso il club sardo? Faragò è il prototipo del centrocampista moderno, capace di disimpegnarsi indifferentemente sia in fase offensiva che in quella difensiva. Versatile anche nella posizione che può occupare in campo: può giocare come trequartista e come esterno destro, ma grazie alla sua intelligenza tattica è stato spesso impiegato anche come mezz’ala. Forte fisicamente, veloce e dotato di una buona tecnica individuale, Faragò possiede la grande capacità di inserirsi negli spazi, come dimostrano le 19 reti realizzate in 127 presenze con la maglia del Novara. Il Cagliari ha puntato su un giovane talento made in Italy, un calciatore che ha ancora molti margini di miglioramento, ma che a Cagliari potrà trovare l’ambiente giusto per fare l’ulteriore salto di qualità: step by step.

Foto: Twitter Cagliari