Fassone a 360 gradi: Berlusconi, Montella, FPF, stadio, mercato, derby e obiettivi
14.04.2017 | 12:18
Durante l’odierna conferenza stampa, il nuovo amministratore delegato del Milan Marco Fassone, ha parlato a 360 gradi toccando vari argomenti in merito al futuro del club rossonero: “Berlusconi? Oltre a tutte le doti che ha è un grande comunicatore e ieri sera ci ha trasmesso il suo amore e il suo dolore nel lasciare il Milan. Credo abbia potuto percepire dalla nostra proprietà di non essere qui per una ragione di business, ma che cercheremo di prenderci cura con affetto della sua creatura, che ha depositato nelle mani giuste. La nuova squadra? Abbiamo delle idee. Scalpitavamo per avere la possibilità di operare. Abbiamo incontrato club, agenti. Il passaggio chiave è sedersi a tavolino con l’allenatore e cercare di far sì che collimino con Vincenzo Montella. Poi opereremo sul mercato. Il budget è importante, il presidente e Mr. Han fin dall’inizio non mi hanno nascosto che l’obiettivo è quello di costruire un Milan molto competitivo e molto ambizioso, quindi avrò la disponibilità economica per far sì che si possano raggiungere gli obiettivi in tempi brevi. Montella? Montella ha la nostra stima e supporto. Totale, pieno appoggio e supporto a Vincenzo. Il FPF? La UEFA ha organizzato un incontro per il voluntary agreement. Consegneremo un piano triennale la prossima settimana e mi auguro sotto questo aspetto che non ci saranno particolari problemi. Ringraziamo Barbara Berlusconi per aver accettato di mantenere l’incarico di presidente di Formazione Milan. Se durante questi mesi abbiamo perso per un attimo le speranze? La trattativa ha avuto alti e bassi, io l’ho vissuto dall’Italia e non posso raccontarvi dal dettaglio i sentimenti di Mr. David in Cina. Questa grande volontà, questa grande forza d’animo per portare a termine la trattativa che ha trovato anche la comprensione di Fininvest ci ha portato in fondo, grazie ad alcune operazioni imbastite nell’ultimo mese. Per quel che riguarda la holding questa è un’operazione enorme per il calcio italiano. Un acquisto da 740 milioni di ero più un centinaio di milione di costi di gestione nell’ultimo anno. Fare un acquisto simile senza capitali a debito sarebbe una follia. È una transazione dove la parte debitoria è meno rilevante rispetto ad altri club. Il club preso in gestione oggi ha un livello di debito bassissimo in proporzione alle risorse. La cosa mi permette di gestire le questioni con relativa tranquillità. Obiettivi? L’idea che abbiamo è tornare il prima possibile in Champions League. In termini di visibilità, questioni economiche e prestigio è troppo importante. La decisione della UEFA di garantire 4 posti per l’Italia in Champions fa sì che sia il nostro obiettivo primario è parteciparvi dalla stagione 2018/19. Voglio portare a Milanello i migliori manager, le persone con maggiori competenze. Non arrivo al Milan con alcun pregiudizio, certamente desidero che il club abbia una fortissima struttura manageriale, indipendentemente dalla provenienza. Se torneranno le bandiere? Farò rapidamente una lunga chiacchierata con Franco Baresi, Filippo Galli. Detto questo ho avuto in questi mesi svariati pensieri, ricomincerò a pensarci. L’obiettivo è arrivare alla nuova stagione con una struttura già definita. Subito il derby con l’Inter? Dal punto di vista emotivo ed emozionale non potevo chiedere di meglio. Questione stadio? È una cosa che da subito ho affrontato con la proprietà. Vogliamo che il Milan giochi in uno stadio con caratteristiche adatte per questi anni. San Siro è uno stadio straordinario, faremo dei colloqui con l’Inter e col sindaco. Certamente lo stadio è una cosa importante. Una promessa ai tifosi? Ne faccio due: dobbiamo pensare a costruire la squadra dal punto di vista sportivo-calcistico del 2017-18. È abbastanza evidente che le tempistiche del closing ci abbiano fatto cambiare obiettivi per strada ma vorrei arrivare a inizio luglio con l’allenatore che ha a disposizione il 60-70% degli innesti che vogliamo fare. La seconda cosa riguarda il business sul mercato cinese. L’operazione del presidente e dei suoi collaboratori è di una straordinaria innovatività. Inizialmente ero scettico per una questione di mentalità occidentale. Col passare dei mesi e visitando la Cina mi sono accorto di un potenziale tale che può esprimersi con una proprietà locale. Come far crescere il fatturato? Posso assicurare che non ci sono difficoltà a livello di debito. I progetti sono innovativi. Circa il fatturato dev’essere raddoppiare per portare il Milan in alto. Ci sono due strade a breve e medio periodo. Il breve periodo comprende il ritorno in Champions League: l’esserci o non esserci cambia la vita. Poi c’è la Cina che rappresenta per tutti noi un’incognita, ma quello che ho visto io è che il Milan in Cina rappresenta qualcosa di straordinario. Tutte le generazioni dai 30 anni in su hanno grande considerazione del Milan. Metteremo in Cina dei manager cinesi per sviluppare una crescita significativa a livello di fatturato. Nel periodo più lungo per aumentare il fatturato c’è la questione stadio: chi è passato a un impianto di proprietà ha visto immediatamente crescere esponenzialmente il fatturato. Questo Milan è una squadra di talento e prospettiva. Allo stesso tempo ho la sensazione che serva anche qualche innesto di esperienza per dare quel mix di successo che ci possa far tornare grandi. Se esulterò come Galliani? Le esultanze di Galliani sono inimitabili. Non so come esulterò, ma credo che trasparirà emozione. CdA e sponsorizzazioni in Cina? Per parte mia c’è una componente di altri 3 direttori italiani di altissimo profilo. La cosa mi rende particolarmente orgoglioso: si tratta di Roberto Cappelli, Paolo Scaroni e Marco Patuano. È un orgoglio avere un CdA così composto. Sono curiosi di questa avventura, attenti a non sgarrare. Sono molto contento. Quando io parlo di attività in Cina certamente ci sono le sponsorizzazioni. Il mercato cinese va approcciato con occhio diverso, bisogna far convivere la dimensione commerciale con quella pubblica. Mercato? Le idee del direttore Mirabelli sono quelle di un rafforzamento della squadra, condividendo le idee con Montella. Poi, alcuni dei nomi fatti certamente piacciono alla società. Giusto dire che ci piacerebbe avere uno o due profili di altissimo livello e spessore. Servirà la volontà di tutte le parti. Deulofeu? Tema che sarà di attualità. Ragazzo di enorme talento, cercheremo di capire come muoverci. Mancini nel futuro del Milan? Mancini è uno dei più grandi allenatore che io conosco. Ma non vedo il dubbio su Vincenzo. Montella è l’allenatore del Milan anche per il futuro. Galliani presidente di Lega? Adriano ha la mia fiducia, ma prima di tutto bisogna capire che ruolo avrà il nuovo presidente della Lega. Qualora lui dovesse avere il piacere di prendere quella posizione avrà il nostro appoggio. Lo scudetto già l’anno prossimo? L’obiettivo prioritario è tornare in Champions League. Serve tempo per vincere lo scudetto, noi faremo il possibile per consegnare al mister a luglio una squadra forte. Ora è importante centrare la qualificazione in Europa League. L’assenza reiterata dalle coppe non va bene, sarebbe bello avere un anno di passaggio nelle coppe che ci faccia pensare alle partite in notturna in settimana. Per la struttura sportiva c’è Massimiliano Mirabelli che ne prende la responsabilità. Da aprile a fine maggio avremo modo di fare le nostre valutazioni. Milan e Inter in mano ai cinesi? Per questa città il fatto che ci sia stato un simile cambiamento, se vogliamo traumatico, rappresenta un passo importante. Faccio un augurio che sia un bene per tutti noi”.
Foto: Milan Twitter