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Fassone: “Comunicato Uefa? Siamo amareggiati, è un danno d’immagine. Ora…”

22.05.2018 | 22:24

Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ha parlato ai cronisti presenti a margine della riunione in Lega. Ecco le sue dichiarazioni: “Mi sembra importante che il Milan assuma una posizione chiara dopo aver letto il comunicato della UEFA che mi ha raggiunto un paio di ore fa mentre eravamo in Assemblea, il quale mi ha generato sorpresa e molta amarezza perché mi aspettavo che la UEFA ci offrisse un settlement agreement, me lo attendevo perché da quando il Financial Fair Play è in vigore, è sempre stato offerto a tutti i club in situazioni analoghe a quella del Milan. La storia la sapete, noi siamo andati all’UEFA la prima volta 15 giorni dopo il closing, quindi ovviamente in condizioni estremamente premature per presentare dei piani, ci siamo ritornati a novembre dello scorso anno per discutere del Voluntary Agreement, di cui avevamo diritto in quanto la proprietà era cambiata nel corso del 2017: non ci è stato consentito perché la commissione riteneva opportuna la garanzia bancaria da 165 milioni da parte della holding. La Uefa ora però non ci concede il settlement per il fatto che la holding non abbia rifinanziato il debito con Elliott getta delle nubi sul futuro della società. Ma questa ipotesi non tiene conto la nostra proposta di sentire il nostro finanziatore che è Elliott che ha garantito anche per scritto una continuità dell’azienda, ma anche ai continui adempienti della proprietà del Milan come gli aumenti di capitale che sono stati versati con regolarità, ci sono rimasto male francamente, il dossier che dovevamo fare l’abbiamo fatto, poi ci sono dubbi che riguardano altri aspetti. Da domani parte l’analisi del dispositivo da parte dei nostri legati, averci deferito rappresenta un danno importante sotto il profilo dell’immagine, ora valuteremo con grandissima attenzione. Ci auguriamo di una valutazione serena, riporteremo dati con la massima serenità, ricordiamo che il Milan di oggi deve pagare delle violazioni che vanno dal 2014 al 2017 quindi la proprietà era assolutamente diversa. Il rinvio comunque ci getta nell’amarezza e credo che la società meritasse un settlment che però non è arrivato”.

Foto: sito ufficiale Milan