Fassone: “Per il Milan è un danno da 100 milioni. Il Real? Sarebbe bastato che Gigio…”
19.06.2017 | 01:00
Nell’ambito dell’intervista resa al Corriere della Sera, alla luce delle ultime dichiarazioni dell’agente di Donnarumma, Mino Raiola, l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, ha proferito anche queste parole: “Noi abbiamo minacciato di mandarlo in tribuna? Nessuna minaccia. La nostra posizione è chiara: Donnarumma per la proprietà è incedibile, perciò farà la prossima stagione al Milan. Deciderà l’allenatore Montella settimana dopo settimana, per me può anche giocare tutte le partite. Noi però non possiamo rischiare niente, dobbiamo per forza cercare un altro portiere, non posso tenere un giocatore in scadenza, che magari pensa al Real, in un ruolo così delicato poi: devo assicurarmi di avere un portiere pronto, sereno, in ottime condizioni psicofisiche. Un’eventuale contestazione dello stadio potrebbe togliergli serenità, da quello che dice Raiola ora il ragazzo sembra molto inquieto. Nessuno ha mai messo in dubbio la legittimità della scelta. È perfettamente nelle norme. Ma una cosa è la legittimità, un’altra l’etica degli affari. L’amarezza deriva dalla sgradevolezza con cui è stata condotta la cosa. Si poteva fare senza danneggiare la società, andandosene così ha fatto un danno di 100 milioni al Milan. Se Donnarumma vale così tanto a 18 anni lo deve anche a questa società, agli investimenti che sono stati fatti, al coraggio di chi lo ha lanciato in prima squadra. Bastava che ci dicesse che non voleva restare, avremmo rinnovato con una clausola rescissoria ragionevole. E se fosse arrivato il club più importante del mondo, anche questa estate, avrebbe dovuto pagare al Milan questa cifra. Così quello che il Real non paga a me entra nelle tasche del procuratore. Io però lo avrei reinvestito nel calcio italiano. Raiola ha detto che Gigio ha cambiato idea 15 giorni fa? Mai ci aveva detto che voleva andare via. Ogni volta che gli abbiamo parlato, a quattr’occhi o per telefono, ci ha sempre ripetuto di voler rimanere. Questo fino a due giorni prima dell’ultimo incontro con Raiola. Il quale, invece, devo dire ci ha sempre detto che non era disponibile a trattare con i nostri tempi. Due versioni opposte. Se davvero non potevamo aspettare ancora? No, perché Gigio è in scadenza, io devo poter intervenire in tempo sul mercato. Il raduno è il 3 luglio, due settimane sono il minimo. Se mi avesse detto a metà agosto che non voleva rinnovare, io che avrei fatto? È una cautela che fa parte della normale pianificazione di un buon dirigente. E poi hanno avuto due mesi per pensarci. Raiola dà la colpa al ds Mirabelli? Non esistono Mirabelli e Fassone, esiste una società sola, il Milan. Ogni mossa, ogni proposta, ogni telefonata è stata concordata, che nessuno cerchi di mettere zizzania tra noi”.
Foto: sito ufficiale Milan