Battere il Barcellona non è un’impresa che accade tutti i giorni, e sconfiggerlo con il piccolo Real Valladolid significa scolpire l’8 marzo 2014 a caratteri cubitali nella storia del club. Il Valladolid non se la passava per nulla bene, impelagato tra le sabbie mobili della lotta per non retrocedere, una sola vittoria negli ultimi undici incontri. E di fronte il gigante Barcellona, che in questa stagione ogni tanto si è preso qualche pausa, entrando in campo svogliato ed abulico. E dopo aver ceduto i tre punti alla Real Sociedad, si è ripetuto: Real Valladolid-Barcellona 1-0.
Marcatore: al 17’ del primo tempo Fausto Rossi, abile a sfruttare un rimpallo in area blaugrana. Un potente destro che ha trafitto Victor Valdes, con una difesa catalana quantomeno distratta.
Prima rete nella Liga per il torinese Rossi, titoli dei giornali garantiti, eco della rete che si spande in tutta Europa, Italia compresa. Una piccola rivincita per un talento che non ha ancora ottenuto le vetrine che merita nel nostro paese (nessuna presenza in Serie A), ancora alla ricerca di una chiara collocazione tattica e di una squadra pronta a puntare su di lui.
“Una vittoria incredibile! Sono felice di essere entrato nella storia del Valladolid! Avanti così!”, ecco come festeggia su Twitter Fausto, che in Spagna pare aver trovato la giusta dimensione.
Nello schema di mister Martinez fa l’interno destro di centrocampo, “Che idea mi sono fatto della Liga? Si gioca un calcio più divertente che in Serie A. Più offensivo, meno tattico, meno fisico. Una piccola squadra come il Valladolid in Italia si chiuderebbe, noi invece cerchiamo il possesso, la costruzione da dietro, il gioco. Per questo la Liga si adatta meglio alle mie caratteristiche. Mi trovo molto bene”, parole del novembre scorso, appena sbarcato nel campionato spagnolo. Rossi ammette di trovarsi bene in un campionato in cui si pensa meno a difendere, anche le sue caratteristiche fisiche (1,77 m per 67 kg) non sono di facile collocazione in Italia, specialmente come interno di centrocampo, ruolo che ha dimostrato sul campo di interpretare al meglio.
Nei suoi trascorsi in Serie B ha infatti vagato come mezz’ala, esterno alto, mediano, esterno destro e interno di centrocampo. Ma il passo dell’esterno puro non lo ha, ama giocare la palla e cercare gli inserimenti, se dovessimo accostarlo a un calciatore più noto potremmo paragonarlo a Claudio Marchisio.
I più attenti ricorderanno una sua prestazione maiuscola in un Trofeo Tim con la maglia della Juventus, nel 2008, dove duellò sorprendentemente con Maicon. In quella stagione Rossi, torinese di nascita (3/12/90) e giovanili bianconere, è tra i Primavera che sembrano più indiziati al salto in prima squadra. Ma non se ne fa nulla, e allora Fausto passa in comproprietà in B al Vicenza (24 presenze e 0 reti) per un anno e mezzo, poi si trasferisce nel gennaio 2012, per un’altra stagione e mezza, al Brescia (46 gettoni con 3 realizzazioni). E colleziona presenze in Under 21, ben 24, condite da una rete. Nella scorsa estate torna alla Juventus, ma nel centrocampo stellare dei bianconeri c’è pochissimo spazio, e allora accetta di fare esperienza nella Liga, destinazione Valladolid, prestito con diritto di riscatto da parte degli spagnoli. Ottimo affare quello della squadra iberica, che fa di Rossi un punto fermo del suo undici titolare, come dimostrano le 23 presenze ottenute sinora. Sul futuro non si sbilancia: “Il futuro? Fuori dal campo dipende dalla Juve e dal mio procuratore, Silvio Pagliari. Dentro, da me. Io sono in bianconero da quando avevo 5 anni e mezzo. La Juve mi ha cresciuto e io sono cresciuto con la Juve. Però magari potessi continuare in Spagna. Sinceramente spero di restare qui”. A quando l’esordio nella nostra Serie A?
Foto: goal.com