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FEDATO A TINTE AZZURRE

10.09.2013 | 10:09

Dall’Eccellenza ai titoloni nazionali che si confanno al prototipo dell’uomo partita, chiamato in causa nella ripresa e subito decisivo con un gol e un assist all’esordio in Under 21. Il tutto nell’arco di 16 mesi. È la storia di Francesco Fedato, ieri protagonista del successo degli azzurrini a Cipro ed oggi del nostro consueto approfondimento. Nato a Mirano, alle porte di Venezia, il 15 ottobre del 1992, Francesco ha tolto le castagne dal fuoco al neo CT Gigi Di Biagio, consentendogli di riscattare prontamente la falsa partenza, rappresentata dal capitombolo casalingo contro il Belgio di qualche giorno fa, nella maratona delle qualificazioni ai prossimi Europei di categoria.

Fedato si forma calcisticamente nel Venezia, percorrendo tutta la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra nel corso della stagione 2010-11 in serie D agli ordini di Gianluca Luppi. La parentesi lagunare però finisce presto: nel corso dell’estate successiva, la svolta societaria in seno al club arancioneroverde conduce ad una smobilitazione quasi integrale. Il ragazzo si svincola e decide di ripartire dall’Eccellenza, legandosi alla nobile decaduta Lucchese. Bagna il suo debutto con il gol e trascina i toscani alla promozione in quinta serie, totalizzando 11 reti e svariati assist nonostante mister Lazzini ne abbia arretrato il raggio d’azione, impiegandolo come esterno nel 4-4-2 e non da seconda punta o attaccante esterno, ruoli nei quali si era specializzato.

Il resto praticamente è attualità: su Francesco posano gli occhi Catania e Bari, che nell’estate del 2012 ne rilevano il cartellino in compartecipazione, affidandolo alle sapienti cure di Vincenzo Torrente. All’ombra del “San Nicola” il giocatore riesce a ritagliarsi progressivamente sempre più spazio, dimostrando di non risentire del quadruplo salto di categoria e confermando quanto di buono palesato tra i dilettanti: destro naturale abituato a giocare prevalentemente a sinistra, posizione che gli consente di rientrare per tirare e crossare, Fedato possiede un buon dribbling che riesce ad azionare sfruttando una velocità di gambe non indifferente, corollario naturale del physique du rôle da attaccante di movimento. Al termine dell’annata il suo score personale fa registrare 26 presenze (15 delle quali da titolare), 6 gol e 3 assist, numeri importanti per un ventenne alla prima esperienza tra i cadetti.

Esattamente un mese fa era balzato agli onori della cronaca per una piccola bravata estiva, costatagli una sanzione disciplinare inflittagli dal ds Angelozzi e la “decadenza” dalla convocazione in Under 21 per violazione del codice etico, su segnalazione di Arrigo Sacchi, coordinatore delle rappresentative giovanili. Ma siamo certi che la prestazione cipriota accrescerà ulteriormente la consapevolezza di Francesco Fedato: i galletti si aggrappano alle sue giocate per conservare il patrimonio della B, da difendere con le unghie e con i denti a dispetto delle travagliate vicissitudini societarie. E l’investitura di ieri potrebbe costituire un passaggio fondamentale per la maturazione di un talento destinato ad una grande carriera e che già lo scorso gennaio aveva calamitato le attenzioni di club della massima serie.