Felipe Melo: “Icardi? Un fenomeno, ma la fascia da capitano è un’altra cosa. Su Mancini e Gabigol…”
Felipe Melo, ex giocatore dell'
Inter e ora in forza al
Palmeiras, è tornato a parlare della sua esperienza in nerazzurro. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di
Fcinternews:
"Inter? Per me l'arrivo all'Inter ha rappresentato la realizzazione di un sogno, volevo vestire quella maglia da tanti anni. Già dai tempi di Mourinho, il quale ha provato a prendermi. Alla fine fortunatamente sono riuscito ad arrivare all'Inter con Mancini. Da quel giorno per me è stato impossibile non diventare un tifoso interista: sono carico quando giocano e non mi perdo una partita. Purtroppo ho passato solo un anno e mezzo in nerazzurro, troppo poco. Ma ho meritato di giocare e di ritagliarmi il mio spazio. Ci sta poi essere arrivati all'addio lo scorso gennaio: la società è nuova, sono cambiati i proprietari ed è normale puntare maggiormente sui giovani. Se Mancini non fosse andato via oggi l'Inter sarebbe in Champions League. E non ci sono dubbi, lo dico al 100%. Roberto è interista, conosce benissimo il mondo nerazzurro ed era sicuramente l'allenatore migliore per la nostra squadra. Poi è una persona troppo intelligente, un grandissimo tecnico. L'estate scorsa è stata particolare: tutti si ricordano delle batoste che abbiamo preso tra Stati Uniti e Oslo (contro il Tottenham, ndr), ma quanti dicono che abbiamo fatto mille viaggi con pochissimi giocatori a disposizione? Eravamo contati, giocavano sempre gli stessi ed era di più il tempo che passavamo sugli aerei che sul campo a lavorare. Pensi che i giocatori di Bayern Monaco e Paris Saint-Germain, parlando con loro e spiegando la nostra situazione, non credevano a tutto questo, a queste grandi difficoltà logistiche. E Mancio era molto arrabbiato per queste problematiche, anche perché al contempo non c'era chiarezza dal punto di vista societario. C'era tanta confusione. Ripeto, il mister era perfetto per noi. E la stagione senza di lui sappiamo tutti come è andata. Gabigol? Cito la Juventus, in particolare Dybala. Non mi ricordo di un Dybala titolarissimo già al primo anno, assolutamente. Poi, gradualmente, conosci il calcio italiano, comprendi l'importanza di un club come la Juventus e riesci a fare bene e a dimostrare tutte le tue qualità. Purtroppo Gabriel è arrivato a Milano in un momento storico difficile per l'Inter, che non vinceva e non vince da tanti anni. E con tanti cambiamenti ancora in corso. Ma la società deve credere in lui, senza dubbio. Altrimenti si correrebbe il rischio di ripetere l'errore commesso con Coutinho. A Milano dicevano che era scarso, ora lo vuole tutta Europa. Icardi capitano? È ancora molto giovane e deve ancora crescere, ma è fortissimo già oggi. Anzi, è un fenomeno. Se lui non segna l'Inter non vince. Questo è fin troppo evidente. Fa doppiette, triplette e fa gol in ogni modo, ma la fascia da capitano è un'altra cosa, penso sia troppo per lui. Un giocatore che fa il capitano deve avere il rispetto degli avversari. Uno di quelli che, quando lo guardi e lo ascolti, pensi: "Ca..o!". E mi riferisco anche agli avversari, che devono avere timore, nel senso positivo, nei suoi confronti. E con Icardi questo non succede". Foto: Twitter Felipe Melo