FINN JELTSCH, IL CAMPIONE DEL MONDO U17 SULLE ORME DI DE LIGT
A 18 anni può già raccontarne tante Finn
Jeltsch, che negli ultimi due anni ha vissuto di tutto. Nel 2023 l'esposizione nella prima squadra del
Norimberga e l'entusiasmante vittoria prima dell'Europeo, poi del Mondiale Under 17 (vinto saltando una sola partita delle tredici che hanno portato i tedeschi alla doppia medaglia), che lo ha consacrato come uno dei giovani più interessanti del panorama europeo. In questa stagione è giunta anche la consapevolezza, la continuità e la crescita tecnico-tattica, grazie anche ai saggi consigli del tecnico, un certo Miroslav
Klose. A giugno, nonostante le attenzioni di squadre come
Dortmund e Stoccarda, il difensore centrale tedesco ha deciso di rinnovare fino al 2027. Non è uno impulsivo Finn Jeltsch, e come puoi esserlo se fai il difensore centrale. Aggiungo, se fai il difensore centrale che imposta. Devi essere razionale, concentrato, cinico a volte...e queste sono alcune delle tante qualità di questo classe 2006, che vanta 11 presenze nella retroguardia del Norimberga in questa stagione.
"Siamo felici che Finn abbia deciso di continuare con noi", ha ribadito un euforico Olaf
Rebbe (DS del Norimberga) subito dopo la firma sul contratto del talento, originario di una cittadina a soli 30 chilometri dal centro di allenamento rossonero,
Neuendettelsau.
"Voglio migliorare ogni singolo giorno, dare tutto durante la settimana e in gara, lottando per avere un posto in prima squadra e sempre maggiore minutaggio", ha continuato dall'alto, vale la pena dirlo, dei suoi 186 centimetri. Ma come ogni talento che si rispetti, ha chiaramente grandi aspirazioni:
"Premier e Champions League sono i miei sogni ma il giocatore che più mi ispira è qui in Germania: Matthijs de Ligt. Lo guardo sempre. Cerco di copiare il modo con cui sfrutta il suo fisico. Amo davvero come difende". Dichiarazioni forse invecchiate un po' male, dato che il colosso olandese qualche tempo dopo si sarebbe trasferito a
Manchester, proprio in quella Premier che infesta i sogni di Jeltsch. Ma pensandoci, tra De Light e il nostro protagonista vi sono dei punti in comune, almeno dal punto di vista delle caratteristiche tecniche: fisicità, doti nell'impostazione, il destro naturale. Ma è anche un giocatore tatticamente flessibile, dato che ha imparato ad agire sia da centrale in una difesa a 4, che come braccetto di destra in una retroguardia da tre uomini, cambiamento attuato dall'ex attaccante della
Lazio nel corso della stagione. E un cambiamento di questo tipo, soprattutto per un difensore così giovane, è paragonabile a una vera rivoluzione: cambiano i compiti, cambiano le zone in cui si agisce, cambia il modo in cui si pressa, cambia il mondo. Parlava proprio di questo tema in una recente intervista il centrale azzurro
Buongiorno, che proprio come Jeltsch si è ritrovato a coprire entrambi i ruoli, partendo in una difesa 3 (quella del
Torino di
Juric o della Nazionale in cui fu convocato per la prima volta ai tempi di
Mancini) a una retroguardia a 4, con
Conte. Il giorno e la notte, soprattutto se poi interpreti un ruolo delicato e pregno di responsabilità come quello del difensore. E il numero 4 del Norimberga questo switch lo ha assorbito con grande efficacia, tanto che Klose alla sua presenza in campo non rinuncia praticamente mai. Del resto come puoi rinunciare a uno dalla media di 3 salvataggi a partita e con quell'innata qualità in costruzione, caratteristica che per un allenatore moderno come lui è quasi di vitale importanza. Oggi il cartellino di Jeltsch vale circa 5 milioni di euro, quotazione tra le più alte nella vasta gamma di talenti tedeschi della sua età, e la Germania di giovani promesse non ne è proprio sprovvista. Il destino è in una grande squadra, il presente è roseo, il passato già importante: c'è tutto per potersi sbilanciare e dire che siamo davanti a un futuro campione. Il tempo ci dirà se abbiamo avuto ragione. Foto: Instagram Jeltsch