FISICITÀ E LEADERSHIP: STRAHINJA PAVLOVIC, IL NUOVO VIDIC PER LA LAZIO
20.08.2019 | 10:30
Non c’è stato quasi il tempo di avanzare l’ipotesi di un interessamento, che già era arrivata la conferma. La Lazio ha chiuso per Strahinja Pavlovic, difensore del Partizan Belgrado che arriverà però solo la prossima estate. Appena maggiorenne, Pavlovic è un centrale di 194 centimetri abile nello sfruttare la propria fisicità sia nel gioco aereo che nel corpo a corpo, anche se alle volte finisce per peccare di irruenza. Nonostante la giovane età, il serbo ha comunque già dimostrato importanti doti di leadership e si disimpegna piuttosto bene con il suo mancino. Non è velocissimo, ma sopperisce con una discreta abilità nella lettura preventiva. Per tutte queste qualità, in patria viene considerato erede legittimo di Nemanja Vidic (il quale è però cresciuto nella Stella Rossa, la squadra rivale del Partizan).
Nato a Šabac, Serbia, il 24 maggio 2001, Pavlovic inizia a giocare nella squadra locale del Savacium prima di unirsi al Partizan Belgrado già a livello giovanile. Dal centrocampo viene gradualmente arretrato al centro della difesa, più nello specifico sul centro-sinistra in una linea a quattro, motivo per il quale bisognerà capire quanto in fretta saprà adattarsi ai tre difensori di Inzaghi. Le sue qualità sono comunque sotto gli occhi di tutti sin dalle prime uscite, e lo dimostrano le presenze nelle selezioni giovanili della Nazionale serba: tre già con l’U16, poi quattro con l’U17 e ben dieci con l’U19. Si mette in mostra con la prima squadra lo scorso inverno durante la pausa di campionato, poi l’infortunio del compagno Svetozar Markovic gli apre la strada dell’esordio, che arriva il 23 febbraio contro il Proleter Novi Sad. Pavlovic a quel punto ha 17 anni e 9 mesi, è addirittura il nono esordiente stagionale per una squadra che sposa la linea verde come il Partizan e da quel momento si conquista il posto da titolare.
Nella stagione 2018/19 colleziona 15 gettoni tra campionato e coppa di Serbia, competizione che vince giocando dal primo all’ultimo minuto ogni partita dai quarti alla finale. L’aver convinto due diversi allenatori (Zoran Mirkovic e Savo Milosevic) a puntare forte su di lui a un’età tanto giovane è sicuramente un importante attestato di stima, ma non è l’unico registrato dal serbo nella passata stagione: in primavera arriva l’interessamento di un top club come la Juventus, poi a fine luglio viene inserito tra gli UEFA 50 for the future, elenco di cinquanta giovani da tener d’occhio per il futuro. E tutto questo si aggiunge la benedizione di Milan Smiljanic, esperto compagno di squadra: “Ci sono pochi difensori mancini come il nostro Strahina Pavlovic – ha detto a mozzartsport.com – e l’Europa necessita di giocatori del genere. Ha tutte le qualità per far bene, anche se deve lavorare su di sé. Ha personalità, grinta, senso della posizione. Vedo in lui un leader nel breve termine”. Nella nuova stagione ha già trovato otto gettoni tra campionato ed Europa League, senza perdere neanche un minuto finora. Nel 2017 dal Partizan è arrivato in Italia un giovane Milenkovic: è probabile che lasciare Pavlovic a maturare per un’altra stagione a Belgrado non sia stata un’idea tanto sbagliata.
Foto: telegraf.rs