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Foggia più Fabio Cannavaro: perché era una coppia sbagliata in partenza

05.02.2023 | 23:44

Il Benevento vive un momento nero, da incubi. Quando a settembre, Pasquale Foggia andò a casa di Fabio Cannavaro per convincerlo ad accettare l’eredità tecnica di Fabio Caserta ci eravamo permessi di dire – con il senno del prima –  che sarebbe stata una mossa troppo rischiosa. Nulla da obiettare sulle qualità del Campione del Mondo che avrà sicuramente idee importanti anche da allenatore, ma salire in corsa è la cosa più rischiosa. Soprattutto in Serie B, il campionato più difficile che ci sia, il campionato che devi conoscere nei dettagli per provarle a capirlo. Altrimenti ti sbatte la porta in faccia. L’errore più grande non è stato quello di Fabio Cannavaro, ma sopratutto quello di Foggia nel segno della superficialità. Un direttore sportivo esperto, navigato e all’altezza deve capire qual è la situazione migliore, sopratutto in quello che viene definito il torneo più equilibrato e competitivo della storia. Foggia ha trascurato l’abc della gestione, il vademecum del “pronto intervento” e il Benevento ha imbarcato acqua. Nessuno si meravigli che la situazione sia questa, troppo facile spendere il budget di un patron ricco e disponibile come Vigorito, potrebbero farlo tutti. Ma al momento di una decisione così importante, quando c’è carta bianca, non bisogna permettersi di sbagliare. E il naufragio di Foggia ha trascinato Fabio Cannavaro, peggio di così sarebbe stato impossibile. Adesso tocca a Roberto Stellone che ha dimostrato con la Reggina tutte le sue qualità.

Foto: Instagram Benevento