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Fonseca: “Allenare il Milan è una grande responsabilità e un grande orgoglio. Lavorerò per creare una mia identità”

09.07.2024 | 18:44

Paulo Fonseca, dopo la conferenza stampa, ha parlato anche ai canali ufficiali del Milan, soffermandosi su diversi temi.
Queste le sue parole: “Devo ringraziare le persone che mi hanno accolto qui. Mi è piaciuto molto conoscere le persone che lavorano nel club. Mi è piaciuto molto Milanello, le sensazioni sono molto positive”.
Sente una responsabilità diversa ad allenare un club storico come il Milan? “Sì. Da allenatore del Milan sento una grande responsabilità, ma anche un grande orgoglio. Quando si arriva in un club come il Milan c’è la responsabilità di difendere un club con una storia che conosce tutto il mondo. Bisogna anche avere l’ambizione di vincere, al Milan bisogna lavorare per vincere”.
Che immagine ha della storia del Milan? Tante cose, tanti giocatori. Milan è un club universale. Tutto il mondo conosce bene la storia del Milan. Mi ricordo che seguivo il Milan, la squadra di Gullit, Rijkaard, van Basten, Baresi, Costacurta, Maldini, Tassotti… Tutti questi giocatori che ammiravo molto. La storia del Milan è fantastica. Penso che è difficile non ricordare questi grandi momenti della storia del Milan”.
È nato in Mozambico, è cresciuto in Portogallo e poi ha vissuto in Italia, Ucraina, Francia. Come si è arricchito da questa esperienza da cittadino del mondo?
“Sono nato in Mozambico, una ex colonia del Portogallo. Abbiamo una storia con l’Africa e la guerra. Io sono nato la ma devo dire che sono tornato subito in Portogallo con la famiglia, non ricordo niente del Mozambico. Otto anni fa sono uscito dal Portogallo per la prima volta ed è stata una grande esperienza. Primo perché ho conosciuto diverse culture e poi perché ho avuto la possibilità di cominciare a parlare diverse lingue. In Ucraina l’esperienza è stata fantastica, qui in Italia tutti hanno capito quanto mi piaccia il paese. Anche in Francia è stata una bella esperienza. Sono molto ricco dopo queste esperienze. È una ricchezza grande”.
Che rapporto ha con il nostro Paese? “Mi sono sposato con una ucraina. Quando mi fermerò non so se tornerò in Portogallo o in Ucraina, nella nostra testa c’è di vivere in un paese diverso. Devo dire che io sono appassionato dell’Italia, è un paese bellissimo, si mangia bene, le persone sono molto emotive e simpatiche. Quando ho lasciato Roma ho pensato seriamente di vivere qui in Italia. Oggi sono molto soddisfatto di ritornare, mi sento molto bene qua. Mi piace molto la cultura italiana. In futuro vediamo che succederà, magari rimango a vivere qua”.
Quanta voglia ha adesso di scoprire Milano, capitale della moda?
“Quando sono arrivato a Roma ho deciso di vivere in città, mi piace vivere l’atmosfera della città. Qui mi aspetto di fare lo stesso. Quando abbiamo la possibilità di vivere in una città bellissima come Milano dobbiamo approfittare di quello che la città offre di bello. Voglio vivere questo a Milano, non conosco bene la città e voglio farlo perché so che è una bella città”.
Qual è la sua curiosità più grande nell’approcciarsi a questa nuova avventura? Sono una persona curiosa., Ci sono tante cose che voglio conoscere, quello che voglio è vedere la passione dei nostri tifosi a San Siro con la squadra”.
È una sfida ulteriore il processo di creazione di un’identità? “Penso che è fondamentale creare un’identità forte nella squadra. È quello che voglio fare, avere un’identità fortissima che permetta di avere qualità nel nostro gioco e ambizione per vincere ogni partita”.
Qual è l’insegnamento calcistico o di vita più grande che ha ricevuto? “Ne ho ricevuti tanti. Credo molto nell’onestà. Quando facciamo le cose con passione ed onestà siamo ricompensati per questo. Quello che è successo nella mia vita mi ha dimostrato che è così. Quando siamo onesti con noi e con chi lavora con noi è più facile raggiungere i nostri sogni”.
Cosa desidera oggi Paulo Fonseca? Vincere con il Milan”.
Foto: Instagram Fonseca