Fonseca scotta. E la colpa non è certo dei giornalisti “superficiali”
Paulo Fonseca scotta. E ieri qualcuno ha voluto raccontarci che la colpa è dei giornalisti superficiali, quando invece è esattamente il contrario. Questo metodo di fare da portaborse è il classico esempio italiano da sempre, per fortuna con le dovute eccezioni. I giornalisti superficiali sono quelli che fanno 20 nomi a sessione di mercato su Juventus, Napoli, Lazio, Fiorentina eccetera senza indovinarne uno. E ci sono esempi recentissimi. Quelli sono i giornalisti superficiali che illudono la gente, gli stessi che continuano con mille nomi proposti, pensano di passare inosservati ma così non è. Al massimo passano inosservati dentro casa dove sono abituati a nascondere tonnellate di polvere sotto il tappeto. Nel caso di Fonseca la superficialità non può essere dei giornalisti, ma si tratta di giudicare un lavoro molto lacunoso, con diverse contraddizioni e che stasera nel derby vivrà una tappa cruciale. Fare risultato, convincere, spazzare via le nubi: è l’unica necessità di Fonseca che è l’allenatore non il capo della comunicazione, quindi i giornalisti c’entrano nulla. Nel caso in cui dovesse andar male, sarebbe inevitabile pensare a un ribaltone. E in quel caso inutile proporre una lista, la solita lista, con mille nomi. Sull’argomento ci siamo già espressi, ci fermiamo qui, ora conta soltanto la prova del campo. Foto: Instagram Milan