Fonseca: “L’Europa faccia di più per fermare Putin. Mou ha meno punti di me? Situazioni diverse”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore della Roma Paulo Fonseca è tornato sulla guerra in Ucraina, vissuta in prima persona dall'allenatore, che si trovava a Kiev quando è scoppiato il conflitto: "Quello che si sta facendo è importante, ma non è sufficiente: l’Europa e gli Stati Uniti, militarmente, stanno lasciando sola l’Ucraina. Invece dobbiamo fermare il mostro. Non sono un politico, ma ad esempio sono favorevole alla “no fly zone”. È vero che hanno l’atomica, ma stiamo lasciando diventare Putin troppo forte, perché lui sente la paura della comunità internazionale. Eppure, se non si ferma adesso, sarà più difficile farlo dopo".

Sulla possibilità che l'Ucraina si arrenda per evitare ulteriori costi umani: "È facile dirlo da lontano. Se i russi invadessero l’Italia o il Portogallo, noi non combatteremmo? Non c’è niente di più prezioso della libertà. Tanti Paesi ora hanno paura. Georgia, Moldavia, i Baltici, la Polonia: se Putin vincerà questa guerra, sarà un guaio per tutto il mondo".



Fonseca risponde ad una domanda riguardante il confronto fra la sua Roma e quella di José Mourinho, che ora ha meno punti rispetto ad un anno fa: "Non voglio fare paragoni, sono situazioni diverse, investimenti diversi. Abraham, ad esempio, è fortissimo, e può diventare ancora più forte. Dico solo che, nonostante la pandemia e il cambio di proprietà, avevamo una nostra identità ed eravamo una delle squadre che giocavano meglio. Ma consentitemi di ringraziare i tantissimi tifosi della Roma che mi hanno scritto in quei giorni drammatici, così come lo hanno fatto tanti calciatori, i dirigenti e gli stessi Friedkin". Foto: Twitter Roma