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FUMO DI RAFA

15.12.2014 | 00:05

Premessa: Rafa Benitez è un eccellente allenatore, non esiste certo la necessità di ribadirlo qui. I risultati ottenuti in carriera sono sentenze, il palmares anche: nessuna obiezione, sarebbe folle il semplice pensiero. Ma proprio per questo risulta incomprensibile l’attuale Napoli che va in fumo. Fumo di Rafa.

Prendiamo la partita in casa Milan: un primo tempo allucinante, senza mezza iniziativa se non per forza d’inerzia. Una squadra moscia, asserragliata, rintanata, quasi impotente. Ora non è possibile che il Napoli sia questo. Non è possibile che la squadra scenda in campo per timbrare il cartellino, con la stessa serenità eccessiva delle dichiarazioni pre-partita del direttore sportivo Bigon, mai un cambio di passo. Con la serenità si resta a casa: servono altri ingredienti per stare al mondo. Serve fame.

Non siamo noi a dover spiegare come funziona in serie A, sarebbe eccessivo. Ma un organico come questo deve obbligatoriamente fare della continuità, almeno uno straccio, la principale virtù. Non vincerle tutte, ci mancherebbe, ma neanche avere simile andamento. Il Napoli di San Siro ha purtroppo dimostrato di non essere una squadra. Ha avuto qualche lampo soltanto quando è stato sotto di due gol. Troppo poco. E diciamo purtroppo pensando a milioni di tifosi, che da troppo tempo auspicano un definitivo cambio di marcia, un andamento regolare, per non passare dall’esaltazione alla frustrazione. Il Napoli che mette sotto la Roma e che vince a Firenze per poi afflosciarsi in questo modo rischia di diventare quasi una barzelletta. Nel campionato serve un’idea di gioco, logica, coerenza e passione per quello che fai. Quello di Milano sembrava un Napoli all’ultima, insignificante, esibizione dell’anno.

Fumo di Rafa. Ora bisogna davvero capire cosa bisogna fare da grandi. Se lo stratega spagnolo non è più convinto di restare dov’è basta che lo dica. Non a noi, ma alla proprietà. E non parliamo del rinnovo di contratto, pensiamo da sempre che non sia fondamentale prolungare a dicembre: anche a marzo, ma soltanto con la convinzione assoluta. E facendo in modo che questa parte di stagione venga onorata con un criterio, una qualità e una precisione spesso inesistenti. Il Napoli non deve fare la cortesia a chicchessia, ma soltanto a se stesso: interpretazioni come l’ultima sono uno schiaffo assoluto. Autentico martirio calcistico per chi, dopo un anno e mezzo di Benitez, giustamente pretende.

Fumo di Rafa. Sono mesi e mesi che non si capiscono gli equilibri, i gol presi sono assurdi e comprendono sempre gli stessi errori. Errori strutturali e dei singoli, di equilibri che non ci sono e di amnesie individuali. Passi per le amnesie, siamo tutti uomini e sbagliamo, ma gli scricchiolii strutturali sono imperdonabili. Soprattutto dopo mesi e mesi di prove e controprove, di chiacchiere inutili.

Fumo di Rafa. Possibile che il Napoli riesca ad arrivare terzo, ha l’organico migliore almeno sulla carta. Ma il mal di testa, dopo l’ultimo sciopero milanese, ha il sopravvento su qualsiasi altro discorso. Benitez ci spieghi, prima o poi: conviene anche a lui.